Mi presento
Inviato: dom apr 15, 2018 5:31 pm
Salve a tutti,
sono Federico Serra, Romano di nascita ma ora Budapestino d'adozione.
Cercherò di scrivere il meno possibile in questo post, in primis perché ritengo che "less is more" ed in seconda battuta perché credo fortemente che la vera conoscenza debba essere qualcosa da assaporare a poco a poco, spinti dalla curiosità e dall'interazione reciproca che ci verra permessa da questo viaggio visuale che, insieme, ci accingiamo ad intraprendere.
Mi considero un curioso viaggiatore, un cittadino del mondo e, da un punto di vista fotografico, un "analogico" radicale.
Adoro il bianco e nero, la fotografia di reportage (inclusa la street purché non la si consideri esclusivamente una caccia all'uomo che cammina davanti ad un cartellone) e qualsiasi immagine in grado di raccontare una storia.
Disdegno la cultura dello scatto seriale cara ai digitalisti tanto quanto la convinzione che per fare belle foto serva l'ultima uscita di casa NIKON (o Canon, o Pentax o Leica o Sony o Fuji.. e qui mi fermo altrimenti rischio di annoiarvi) con accoppiata una lente AF di dimensioni improbabili, stile soldato marines in missione in Afganistan.
36 pallottole (poco importa se marcate Kodak, Agfa o Ilford) sono più che sufficienti per catturare, con occhio e cuore, un momento che, almeno intimamente, può avere un grande significato.
Un abbraccio ,
Federico
sono Federico Serra, Romano di nascita ma ora Budapestino d'adozione.
Cercherò di scrivere il meno possibile in questo post, in primis perché ritengo che "less is more" ed in seconda battuta perché credo fortemente che la vera conoscenza debba essere qualcosa da assaporare a poco a poco, spinti dalla curiosità e dall'interazione reciproca che ci verra permessa da questo viaggio visuale che, insieme, ci accingiamo ad intraprendere.
Mi considero un curioso viaggiatore, un cittadino del mondo e, da un punto di vista fotografico, un "analogico" radicale.
Adoro il bianco e nero, la fotografia di reportage (inclusa la street purché non la si consideri esclusivamente una caccia all'uomo che cammina davanti ad un cartellone) e qualsiasi immagine in grado di raccontare una storia.
Disdegno la cultura dello scatto seriale cara ai digitalisti tanto quanto la convinzione che per fare belle foto serva l'ultima uscita di casa NIKON (o Canon, o Pentax o Leica o Sony o Fuji.. e qui mi fermo altrimenti rischio di annoiarvi) con accoppiata una lente AF di dimensioni improbabili, stile soldato marines in missione in Afganistan.
36 pallottole (poco importa se marcate Kodak, Agfa o Ilford) sono più che sufficienti per catturare, con occhio e cuore, un momento che, almeno intimamente, può avere un grande significato.
Un abbraccio ,
Federico