Close Enough Photographers

Mi chiamo Deborah. Classe 1979, veneta di nascita, adottata da varie città nella ricerca di una casa che fosse rifugio. Traduttrice in campo cinematografico, caos calmo, animo inquieto in stato meditativo.
In fotografia sono nata in epoca digitale ma mi sono innamorata della pellicola alla prima annusata, tattile, che richiede pazienza ed attesa. Se dopo anni ancora cerco il mio posto nel mondo, ho invece sin da subito compreso il mezzo fotografico che mi serviva. Sono una minimalista, meno ho in borsa e più ho in testa. Forse per questo partita con un 50mm ho trovato la mia dimensione nell'unico obiettivo che possiedo, il 35mm.
Non smetto mai di pensare alla fotografia, di guardare e di immaginare. Ma smetto di fotografare, a volte a lungo. Ho rischiato la stasi, lo ammetto, l'ho rischiata più e più volte. Ma ogni lunga pausa mi ha lasciato un pezzo di puzzle.
Mi piacciono le persone, la strada ma mi perdo nei paesaggi, le radici e l'acqua.

Dee

Benvenuta, cara Deborah, piano piano questo forum si arricchisce di personalità interessanti, ciascuno con la sua storia e il suo stile. Il tuo si apprezza subito per essere molto personale,, se sia “femminile” (cliché o realtà?) o meno lo scopriremo seguendo i tuoi interventi.
Augurandoti che la partecipazione a questo forum possa servire anche per diminuire le tue fasi di stasi o che ti aiuti a superarle meglio, sono certo che essa sarà per noi una fonte di crescita e ispirazione.
Grazie per essere dei nostri.

Deborah Dee ha scritto: ↑

lun feb 05, 2018 11:12 pm

Non smetto mai di pensare alla fotografia, di guardare e di immaginare. Ma smetto di fotografare, a volte a lungo.

Quanto mi piace questo pensiero. La fotografia è una attività discreta, si fonda sulle pause, su tempi magari ripetuti, ma brevissimi. Piccole catastrofi durante le quali ti assumi la responsabilità di mettere al mondo un'immagine (con tutte quelle che ci sono!). Guardare, quello sì è un flusso continuo, è il pensiero onirico che ci accompagna nella veglia e nel sonno, non ci lascia mai: è il respiro della mente. Questo fa il fotografo, scattare è secondario. Ma quando lo fai tu è sempre un dono per noi.
Benvenuta De, grazie di essere qui! Mi sei mancata.

Vi ringrazio per la gentilezza, sono piuttosto convinta che uno spazio di discussione fotografica -seppur virtuale- possa fornire gli stimoli di cui sento sempre bisogno. Sono nata nei forum. La mia prima fotografia l'ho stampata seguendo passo a passo le istruzioni che mi venivano fornite. Come venne? Tutta nera. Ma con molto divertimento.

Carlo sì sì e ancora sì. Quando mi viene chiesto se non temo le interruzioni cerco sempre di spiegare che si ferma solo il dito che preme. Quando si fermerà l'immaginazione allora mi preoccuperò. Mi piace pensare alla fotografia come ad una attività discreta, a volte spinge e chiede spazio, a volte chiede riposo. A me piace assecondarla, a volte domarla ma senza mai andare nel campo degli obblighi. Un abbraccio Carlo, bello rileggerti.

Ciao De',
mi sono svegliato in piena notte, dicendomi adesso che faccio, ed ho avuto questa bellissima sorpresa.

Benvenuta.
Quanto mi ritrovo in queste parole...

Deborah Dee ha scritto: ↑

lun feb 05, 2018 11:12 pm

ta. Forse per questo partita con un 50mm ho trovato la mia dimensione nell'unico obiettivo che possiedo, il 35mm.
Non smetto mai di pensare alla fotografia, di guardare e di immaginare. Ma smetto di fotografare, a volte a lungo. Ho rischiato la stasi, lo ammetto, l'ho rischiata più e più volte. Ma ogni lunga pausa mi ha lasciato un pezzo di puzzle.

Il mondo di un fotografo è fatto di tante piccole rinascite.

Ciao Deborah,
benvenuta e complimenti per le tue immagini.
Mi piacciono molto
Spero di vederne altre!

Tante piccole rinascite, sì. Che poi è ciò che facciamo nella vita, seguire il mutamento continuo del nostro essere e non essere in perenne formazione.

Bello trovarvi e ritrovarvi.

Benvenuta Deborah,
mi piace molto il tuo approccio alla fotografia e mi ha molto colpito la tua presentazione.