Come prima proposta, appena arrivato in questo libero spazio di confronto e di arricchimento, non trovo altro che offrire questo mio vecchio scatto per il quale non riesco a nascondere la mia particolare affezione. Ciò dico non per esprimere riluttanza alle critiche che sono bene accette e auspicate, ma perchè è esattamente così che vivo il rapporto con questa foto. Sarà l'aura nostalgica ma è una delle poche vecchie fotografie in cui mi trovo ad affrontare lo slancio della memoria che si libra in due sensi: il primo ripercorre i dettagli temporali e le modalità con cui effettuai la ripresa (mi rivedo con il mio modo didascalico di concepire la fotografia) il secondo concentra e fa risorgere la dimensione, i colori e i sapori del mercato vivo e pulsante, ormai entità multietnica e multiculturale, che recava già al proprio interno i germi della dissoluzione incombente. Un saluto Lorenzo
Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
- Sergio Lovisolo
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Re: Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
Si comprendono benissimo i motivi della tua particolare affezione. La foto è carica di una vitalità dimessa, di una quotidianeità pregna di vita vera, e perciò, altri citando, di vera fotografia.
- Andrea Podesta'
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Re: Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
... probabilmente è la prima foto con cui Ti ho conosciuto (come fotografo ... ).
Come non ricordarla! I toni pacati e la definizione non urlata, pongono questi scatti nello spazio del "bel guardare" ...
Come non ricordarla! I toni pacati e la definizione non urlata, pongono questi scatti nello spazio del "bel guardare" ...
- Carlo Riggi
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Re: Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
Per me, una meraviglia. I colori, l'ambientazione e il fuoco selettivo, che isola il soggetto contestualizzandolo pienamente in un mondo che egli attraversa con la consapevolezza che poco a poco si spegnerà dietro di lui, fino alla scomparsa, che oggi, anno domini 2018, praticamente è già avvenuta.
Ciao
Carlo
Carlo
- MarcoBiancardi
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Re: Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
uno scatto che vista l'evoluzione successiva acquista il valore di un interessante documento, ma come foto in sé, perdonatemi, io non ci trovo un valore particolare, ho conosciuto il luogo e mi sembra una visione un poco fredda e distaccata rispetto al brucare di vita che là si respirava.
- Carlo Riggi
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Re: Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
Marco, forse quanto tu rilevi potrebbe essere un valore aggiunto. Della Vucciria abbiamo un'iconografia caotica, tinte forti, contrasti urlati. Qui invece un palermitano ci offre un momento diverso, rarefatto, un'epoché. Un uomo dall'abbigliamento esotico attraversa il luogo in un attimo di sospensione, forse al crepuscolo, viste le luci accese e la temperatura del colore. Apparentemente disinteressato al caos intorno, come un Mosé che divide le acque, preannunciando l'avvento imminente di un nuovo ordine. O di un nuovo disordine.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Vucciria 1984. Quando le balate sudavano
Eh si, è un vero piacere discuterne! Vi ringrazio per l'attenzione e i commenti espressi. Sì, era proprio al crepuscolo nel mese di novembre (giornata corta, credo intorno alle 16). Credo che al di là dell'aspetto documentaristico la dimensione viva del mercato sia comunque evidente: non solo oggi ma già nei primi anni 90 è impossibile trovare le cassette di pesce a far bella mostra di sè nel centro di quella piazza, ormai quasi escusivamente teatro notturno della cd. "movida". Quelle "balate" (le pietre piatte che costituiscono la pavimentazione) erano traslucide e non si asciugavano mai ("sudavano") per il rito incessante dei pescivendoli di gettare acqua sulla loro mercanzia. Oggi sono da tempo irrimediabilmente asciutte. Confesso infine che, proprio forse perchè palermitano e quindi direttamente immerso nella realtà del mercato, sono poco sensibile, anche fotograficamente, a quegli aspetti di folklore dall'indiscutibile forza attrattiva, che a mio avviso rischiano di cristallizzarsi in stereotipi. Ancora tante grazie. Saluti Lorenzo