Fervevano i preparativi per il Festino nel vicolo nel quale da decenni si ripete un allestimento rituale in onore della patrona ad opera delle famiglie residenti. Tappa divenuta ormai obbligata per il turismo organizzato (con tutte le implicazioni immaginabili). Però quella volta, una settimana prima del Festino, la buona sorte mi ha propiziato questo straordinario incontro. Grato per ogni commento ed osservazione. Un saluto
Vicolo Brugno' luglio 2015
- MarcoBiancardi
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Re: Vicolo Brugno' luglio 2015
Mi fai diventare un vecchio nostalgico: una volta il turismo di massa preconfezionato non alterava le realtà locali, una volta i bambini giocavano per strada, una volta si potevano fotografare i bambini…
Re: Vicolo Brugno' luglio 2015
Per alimentare la "nostra" nostalgia, riporto qui in modo tutt'altro che impeccabile un recente articolo comparso su La Repubblica (PS Le foto di Sellerio in mostra sono stupende). Ripresa di un argomento già ben noto.
La meraviglia irripetibile dei fanciulli fotografati da Enzo Sellerio. Oggi i bambini sono ritratti dai genitori ma sembrano animali ammaestrati
di Massimo Lorello
Con le norme attuali è impossibile immortalare i minorenni senza la liberatoria dei genitori. Ma padri e madri pubblicano milioni di immagini dei loro figli sui social. Qualche bambino diventato adulto si è mortificato di tutta quella esposizione
Il racconto per immagini dei fanciulli siciliani, il piccolo capolavoro fotografico di Enzo Sellerio, in mostra al Loggiato di San Bartolomeo a Palermo, è unico e irripetibile. Nel senso che nessun fotografo contemporaneo, nemmeno il più talentuoso, godrebbe oggi della libertà di immortalare i bambini che incontra per strada. Le leggi recenti proibiscono infatti la pubblicazione di foto che ritraggono i minorenni a meno che entrambi i genitori non abbiano firmato una liberatoria. Ma concordare gli scatti farebbe perdere la sincerità, il candore, la spontaneità che deflagrano dalle fotografie di Enzo Sellerio.
I bambini contemporanei sono ormai scomparsi dalla narrazione pura, quella senza mediazioni: persino quando si dà notizia del primo giorno di scuola vengono ritratti di spalle, come i detenuti di un penitenziario. Le nuove leggi che ne tutelano l’immagine si sono rese drammaticamente necessarie quando l’umanità ha invaso Internet e soprattutto i social network che contano oggi quasi cinque miliardi di utenti. Le stesse norme purtroppo, non tutelano i bambini dai loro genitori, gli unici autorizzati a mostrarli senza alcun controllo.
Privata di fotografie meravigliosamente vere, come quelle scattate da Enzo Sellerio quando non c’erano i divieti di oggi, la grande rete si è riempita di immagini che ritraggono i bambini come se fossero animali ammaestrati. I domatori, naturalmente, sono mamma e papà. Bambini costretti a ripetere allo sfinimento le stesse parole storpiate, bambini che amoreggiano con i loro cani, che martirizzano le orecchie dei nonni, che combinano pasticci in cucina e poi fanno smorfie compiaciute. Questa è l’unica narrazione autorizzata sulla grande speranza del genere umano: i bambini, appunto. Una violenza a norma di legge che va avanti da tempo. Qualche minore, intanto, è diventato maggiorenne, ha preso consapevolezza di cosa sia stato costretto a fare da bambino e se n’è pubblicamente rammaricato. Un bravo, onesto, fotografo sconosciuto non gli avrebbe procurato i danni degli amatissimi genitori.
La meraviglia irripetibile dei fanciulli fotografati da Enzo Sellerio. Oggi i bambini sono ritratti dai genitori ma sembrano animali ammaestrati
di Massimo Lorello
Con le norme attuali è impossibile immortalare i minorenni senza la liberatoria dei genitori. Ma padri e madri pubblicano milioni di immagini dei loro figli sui social. Qualche bambino diventato adulto si è mortificato di tutta quella esposizione
Il racconto per immagini dei fanciulli siciliani, il piccolo capolavoro fotografico di Enzo Sellerio, in mostra al Loggiato di San Bartolomeo a Palermo, è unico e irripetibile. Nel senso che nessun fotografo contemporaneo, nemmeno il più talentuoso, godrebbe oggi della libertà di immortalare i bambini che incontra per strada. Le leggi recenti proibiscono infatti la pubblicazione di foto che ritraggono i minorenni a meno che entrambi i genitori non abbiano firmato una liberatoria. Ma concordare gli scatti farebbe perdere la sincerità, il candore, la spontaneità che deflagrano dalle fotografie di Enzo Sellerio.
I bambini contemporanei sono ormai scomparsi dalla narrazione pura, quella senza mediazioni: persino quando si dà notizia del primo giorno di scuola vengono ritratti di spalle, come i detenuti di un penitenziario. Le nuove leggi che ne tutelano l’immagine si sono rese drammaticamente necessarie quando l’umanità ha invaso Internet e soprattutto i social network che contano oggi quasi cinque miliardi di utenti. Le stesse norme purtroppo, non tutelano i bambini dai loro genitori, gli unici autorizzati a mostrarli senza alcun controllo.
Privata di fotografie meravigliosamente vere, come quelle scattate da Enzo Sellerio quando non c’erano i divieti di oggi, la grande rete si è riempita di immagini che ritraggono i bambini come se fossero animali ammaestrati. I domatori, naturalmente, sono mamma e papà. Bambini costretti a ripetere allo sfinimento le stesse parole storpiate, bambini che amoreggiano con i loro cani, che martirizzano le orecchie dei nonni, che combinano pasticci in cucina e poi fanno smorfie compiaciute. Questa è l’unica narrazione autorizzata sulla grande speranza del genere umano: i bambini, appunto. Una violenza a norma di legge che va avanti da tempo. Qualche minore, intanto, è diventato maggiorenne, ha preso consapevolezza di cosa sia stato costretto a fare da bambino e se n’è pubblicamente rammaricato. Un bravo, onesto, fotografo sconosciuto non gli avrebbe procurato i danni degli amatissimi genitori.
Re: Vicolo Brugno' luglio 2015
lo scatto centrale sminuisce alla grande tutti gli altri, è decisamente una spanna sopra, davvero tenero, spontaneo e genuino... Complimenti Lorenzo !
sono convinto di averla già vista tanto tempo fa', forse non qui, ma la ricordo bene, eccome se la ricordo.
otto.
sono convinto di averla già vista tanto tempo fa', forse non qui, ma la ricordo bene, eccome se la ricordo.
otto.
Re: Vicolo Brugno' luglio 2015
Grazie Otto. Possibile che l'abbia già pubblicata sul Forum (questa adesso proposta e' un tentativo di revisione della conversione in bn).
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Re: Vicolo Brugno' luglio 2015
Bravo Lorenzo, un candore e un'innocenza tutta da essere vista, tutte e tre molto belle. Nel 2015 le norme sulla privacy credo siano state come adesso, per cui probabilmente hai rischiato grosso, ma il rischio qui valeva la pena. Un saluto.
- MarcoBiancardi
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Re: Vicolo Brugno' luglio 2015
Bellissimo l’articolo, Lorenzo e grazie per la condivisione!