Quando si allucina, bisogna essere massimamente ambiziosi... (cfr. Sorrentino)
Dedicata all'ing. Luciano
- Carlo Riggi
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- MarcoBiancardi
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Re: Dedicata all'ing. Luciano
il circo, forse quello immaginato da Federico Fellini, ha lasciato aperte le sue gabbie e gli elefanti dell’immaginazione vagano liberi e felici sulla riva del mare, dove un altro visionario li ha fermati, solo per il momento del suo scatto, per restitutceli nuovamente liberi di raccontarci le loro magiche storie.
Come l’elefante di Saramago in viaggio verso Vienna stupisce attraversando paesi e contrade, questa bellissima fotografia stupisce e ci dimostra che il mondo non è sempre e solo quello delle abitudini e consuetudini; che c’è spazio, sia nella fantasia che nella realtà, anche per la diversità, per la sorpresa e per l’inaspettato.
Come l’elefante di Saramago in viaggio verso Vienna stupisce attraversando paesi e contrade, questa bellissima fotografia stupisce e ci dimostra che il mondo non è sempre e solo quello delle abitudini e consuetudini; che c’è spazio, sia nella fantasia che nella realtà, anche per la diversità, per la sorpresa e per l’inaspettato.
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Re: Dedicata all'ing. Luciano
Addirittura una dedica, Carlo! Troppo buono.
- Sergio Lovisolo
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Re: Dedicata all'ing. Luciano
L'immaginifico Marco!MarcoBiancardi ha scritto: ↑gio mar 15, 2018 1:55 pmil circo, forse quello immaginato da Federico Fellini, ha lasciato aperte le sue gabbie e gli elefanti dell’immaginazione vagano liberi e felici sulla riva del mare, dove un altro visionario li ha fermati, solo per il momento del suo scatto, per restitutceli nuovamente liberi di raccontarci le loro magiche storie.
Come l’elefante di Saramago in viaggio verso Vienna stupisce attraversando paesi e contrade, questa bellissima fotografia stupisce e ci dimostra che il mondo non è sempre e solo quello delle abitudini e consuetudini; che c’è spazio, sia nella fantasia che nella realtà, anche per la diversità, per la sorpresa e per l’inaspettato.
Ma non riesco a vedere allucinazione in questa bellissima immagine. Vedo profonda realtà, una attenzione critica ad un avvenimento inusuale per il luogo che colpisce ma non stupisce, non splendidamente surreale come il pescatore,in cui la potenza dell'immagine nasce dall'incontro di elementi altrimenti normali se presentati in contesti diversi.
Realtà triste, come se il titolo,non presente, fosse "l'ora d'aria di due deportati".
- Carlo Riggi
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