Ramadan

[Carlo Riggi]

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[g.renieri]

Bellissima serie, con delle autentiche perle come la 4,la 7 e la 9.

[Sergio Lovisolo]

Ottima copertura dell'evento. Se vuoi dei numeri, 2, 4 7, 9.

[Paolo Aufieri]

Davvero belle Carlo! Dove le hai scattate? Puoi raccontarci qualche cosa?

[Carlo Riggi]

Con piacere!
Era il 2012, a Istanbul, in pieno Ramadan. Sono rimasto sorpreso dalla cortesia, generosità ed estrema tolleranza del popolo turco in un periodo per loro, almeno per i credenti, così particolare. Avevo già vissuto direttamente altri Ramadan, da giovane, avendo abitato con molti compagni arabi, ai tempi dell'università. Allora, gli studenti italiani ci nutrivamo normalmente di giorno, mentre quei nostri amici digiunavano, e poi ci univamo allegramente a loro al tramonto, cosicché noi mangiavamo due volte ed era un "Ramadan" piuttosto godereccio e calorico per noi. Per loro invece, ovviamente, era una cosa serissima, ma lasciavano volentieri che noi ci unissimo ai loro riti, a modo nostro.
La stessa tolleranza l'ho trovata a Istanbul. Di giorno, questa gente, pur provata da un digiuno totale, non facile nella calda stagione, specie per l'astinenza da bevande, non mancava di scambiare un sorriso con noi turisti, un po' in imbarazzo per le nostre bibite e cibarie talvolta rozzamente in bella vista. La sera era festa grande, con fiumi di persone che si riversavano nelle piazze e cibo, e musica in abbondanza. Festa alla quale eravamo tutti invitati. Nelle zone periferiche il clima era appena più severo, rispetto al centro città. L'impressione era di una religiosità vissuta in maniera più rigorosa, ma lo stesso abbiamo registrato ampia tolleranza e cordialità.
Avevo con me la M8.2 e l'Elmarit 28 (III).

Grazie a tutti!

[Paolo Aufieri]

Che bella storia Carlo grazie per aver soddisfatto la mia curiosità!! A me la storia dietro uno scatto interessa sempre moltissimo!

[otto]

serie molto piacevole, la foto 7 è davvero meravigliosa...complimenti !

otto.

[Lorenzo]

Anche per me serie molto piacevole che ben restituisce la felice (e non frequente) combinazione dell'osservanza del precetto "re-ligioso" con l'accoglienza e la disponibilità. Un saluto Lorenzo

[Carlo Riggi]

Grazie Otto e Lorenzo!

[otto]

alla meravigliosa 7 aggiungo anche la 5 e la 9 tra le mie preferite e credo perché riescono a catapultare l' osservatore in una dimensione diversa, immergendolo nell' atmosfera ottimamente raccontata; anche le altre "mostrano" e lo fanno bene ma lasciano avvertire un certo distacco, complice forse la presenza di una ringhiera (ad es. 2-3-6) o una ripresa fatta di spalle (ad es. 1-8)...
anche la 7 e 9 è fatta di spalle ma è presente un momento molto intimo che trasmette una certa empatia.

escludo dal podio solo la 4 che a mio avviso perde nell' omogeneità generale per quello sfocato molto accentuato e perchè mi sembra una ridondanza con la meravigliosa 7....
per la 4 c' è anche forse una certa influenza dell' ottimo fotografo steve huff ?

ne hai altre ?

otto.

[Carlo Riggi]

Steve Huff? Che combina quel mattacchione?

Grazie Otto!

[otto]

fa test sulle ottiche, prova gli sfocati, roba del genere.......voleva essere una battuta

otto.

[Carlo Riggi]

[MarcoBiancardi]

Una magnifica serie che avevi già visto e ammirato altrove, non ricordo dove, forse sul tuo sito personale.
Traspare tutto il tuo interesse culturale, il rispetto e lemoatia con l’argomento e i soggetti ripresi.

[Carlo Riggi]

Grazie Marco!

[GiuseppePapale]

Se mi è consentito esprimere una scelta su un reportage superbo dico: 3 , 6, 7.
Complimenti

[NicScogna]

Incredibile Carlo, sono sorpreso: nella 2, nella 5, addirittura nella 6 le donne si lasciano fotografare, è inconsueto. Nella 8 (sei nella moschea blu?) bellissima inquadratura, ma è fatta di nascosto? La 9 è meravigliosa.

[Carlo Riggi]

Sì Nicola, ha sorpreso anche me tanta disponibilità. Magari ha aiutato l'atteggiamento non "rapinoso" da parte mia, o l'uso di un apparecchio non aggressivo, ma insomma, ero comunque un turista fotografo, non certo così integrato. La 8 non è di nascosto, è fatta con la macchina a terra.

Grazie, a te e a Giuseppe!