H2O
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Re: H2O
Un classico di simmetria, le fronde in alto a sinistra non capisco se aggiungano realtà o tolgano immaginazione. Un saluto.
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Re: H2O
Vorrei che lo sguardo fosse maggiormente catturato dal nucleo molto bello della foto, quei due gruppi arborei con il loro riflesso acquatico, senza essere distratto da un contorno per me ridondante.
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Re: H2O
Marco ti ringrazio del commento.
Pier Maria, si avevo compreso.
Marco, Pier Maria, concordo osservando l'immagine in modo più critico, che i rami a destra possono disturbare la visione.
L'intento era quello di rendere meno bidimensionale l'immagine.
Pier Maria, si avevo compreso.
Marco, Pier Maria, concordo osservando l'immagine in modo più critico, che i rami a destra possono disturbare la visione.
L'intento era quello di rendere meno bidimensionale l'immagine.
Cordialmente
Giuseppe
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Re: H2O
Devo ricordarmi di non leggere i commenti di Otto prima di rispondere. Adesso la vedo anch'io quadrata, ma senza centrare l'albero, solo tagliando la parte eccedente a destra. Ne viene fuori una cosa strepitosa, per me.
Ciao
Carlo
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Re: H2O
E taglio dunque sia ( non solo)
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- Adda._edit.jpg (1.3 MiB) Visto 4873 volte
Cordialmente
Giuseppe
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Re: H2O
Caro Giuseppe, posso permettermi? Le ultime due mi sembrano banali nella loro simmetrica perfezione. Io, parere assolutamente personale, preferisco l'originale. 

Buona luce
Nicola
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Re: H2O
Per alleggerire le mie eventuali colpe, devo dire che io avevo proposto un altro taglio. 
A me piacerebbe vedere la prima variante, ridotta ancora sulla destra fino a farne un quadrato. Niente simmetria!
Anche i toni avrei lasciato quelli originali, più scuri semmai.
Ma capisco pure che sto apparecchiando una foto mia, scusa Giuseppe!

A me piacerebbe vedere la prima variante, ridotta ancora sulla destra fino a farne un quadrato. Niente simmetria!
Anche i toni avrei lasciato quelli originali, più scuri semmai.
Ma capisco pure che sto apparecchiando una foto mia, scusa Giuseppe!

Ciao
Carlo
Carlo
Re: H2O
E ma è proprio questo il problema. Sembra che ognuno si apposti per "apparecchiare" le foto altrui. Da tutto ciò io ne deduco che non ci sono regole esatte (tranne alcune di elementare composizione e forse neanche) per cui io il più delle volte mi trattengo dal pubblicare perché mi diventa fastidioso sentire taglia di qui, abbassa di là, io farei così, però sarebbe meglio vederla colà, ecc. C'è qualcosa in questo tipo di comunicazione che non mi pare funzioni. Io prenderò l'abitudine di limitarmi a giudizi positivi e sintetici.
Buona luce
Nicola
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Re: H2O
Carissimo Nicola, comprendo (ed approvo) il tuo punto di vista.... anche se a volte è piacevole 'allenarsi ' in questa palestra.
In genere anch'io, quando sono convinto di una mia foto, accetto i consigli, ma tiro oltre rimanendo nel mio modo di vedere originale.
$Carlo: non 'te preoccupa' (diceva Silvia mia figlia quando era piccolina), il problema (si fa per dire) e che non 'vedo' il taglio da te suggerito; inoltre per il BW credo sia il fatto che sto lavorando con due Mac differenti e con programmi differenti, per cui : vuoi perché distratto dai tagli; vuoi perché magari devo ritararne uno; il risultato può essere differente.
Grazie
In genere anch'io, quando sono convinto di una mia foto, accetto i consigli, ma tiro oltre rimanendo nel mio modo di vedere originale.
$Carlo: non 'te preoccupa' (diceva Silvia mia figlia quando era piccolina), il problema (si fa per dire) e che non 'vedo' il taglio da te suggerito; inoltre per il BW credo sia il fatto che sto lavorando con due Mac differenti e con programmi differenti, per cui : vuoi perché distratto dai tagli; vuoi perché magari devo ritararne uno; il risultato può essere differente.
Grazie
Cordialmente
Giuseppe
Giuseppe
Re: H2O
No, no Giuseppe, ma io non me la prendo. Però insisto: provate a pensare se invece di giocare a fare i fotografi noi si fosse dei pittori. E uno ti dice "no, no, qui ci vuole più giallo" e un altro rincara "ma qui ci metterei più marrone" e un altro ancora "e no ma qui sta montagna non ci va proprio, toglila". Sarebbe pensabile? No che non sarebbe pensabile. E quindi? Quando dico che il tipo di comunicazione, naturalmente a mio avviso, non funziona faccio proprio riferimento alla sostanza dell'agire fotografico, al suo assunto ontologico. Oppure dobbiamo accettare che la foto sia un indice e stop. Dobbiamo pensare alla foto per il suo essere "trasparente"? E allora dove sta la libertà dell'autore e soprattutto la libertà lasciata a chi guarda di vedere nella foto quello che vuole e che ci vede? E naturalmente tra tutte queste cose ci rientra pure la libertà di mettere i titoli, i bordi, ecc,
Buona luce
Nicola
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Re: H2O
Giuseppe. capisco perfettamente che tu non veda il mio taglio. Era una precisazione, in tono assai leggero, per allontanare da me la paternità di quelle modifiche. 
Nicola, io penso che ci siano molti modi di commentare una foto. Il semplice apprezzamento, positivo o negativo; la critica più articolata su composizione, richiami ad altre fotografie o altri autori; le associazioni libere a emozioni o significati evocati dalla foto, ecc. Ovvio che alcune foto si prestano più a certi tipi di critica, altri ad altre.
Non sempre le foto proposte appaiono come opere definitive, parti imprescindibili di un corpus, nel qual caso, sono d'accordo con te, suggerimenti su tagli e altro risultano inopportuni. A volte c'è piacere a mostrare una foto estemporanea, una figlia unica, magari di un genere non abituale, frutto talvolta della suggestione di una bella location. In quel caso, non vedo niente di strano nel proporre una propria visione, magari una foto dentro la foto. Questo può servire all'autore ad affinare il proprio acume visivo. Sempre in regime di mutuo aiuto, non c'è uno che insegna ad un altro, a meno che la richiesta di consigli non sia esplicita. Credo che si possa lasciare alla sensibilità dei commentatori di capire quale tipo di commenti potere osare, e quando. E sta al garbo dell'autore far capire quando un certo commento non è gradito, dicendolo esplicitamente o evitando di ringraziare selettivamente (come succede). In genere ci si intende.

Nicola, io penso che ci siano molti modi di commentare una foto. Il semplice apprezzamento, positivo o negativo; la critica più articolata su composizione, richiami ad altre fotografie o altri autori; le associazioni libere a emozioni o significati evocati dalla foto, ecc. Ovvio che alcune foto si prestano più a certi tipi di critica, altri ad altre.
Non sempre le foto proposte appaiono come opere definitive, parti imprescindibili di un corpus, nel qual caso, sono d'accordo con te, suggerimenti su tagli e altro risultano inopportuni. A volte c'è piacere a mostrare una foto estemporanea, una figlia unica, magari di un genere non abituale, frutto talvolta della suggestione di una bella location. In quel caso, non vedo niente di strano nel proporre una propria visione, magari una foto dentro la foto. Questo può servire all'autore ad affinare il proprio acume visivo. Sempre in regime di mutuo aiuto, non c'è uno che insegna ad un altro, a meno che la richiesta di consigli non sia esplicita. Credo che si possa lasciare alla sensibilità dei commentatori di capire quale tipo di commenti potere osare, e quando. E sta al garbo dell'autore far capire quando un certo commento non è gradito, dicendolo esplicitamente o evitando di ringraziare selettivamente (come succede). In genere ci si intende.
Questo non lo capisco: perché solo positivi?
Ciao
Carlo
Carlo
Re: H2O
Perché qualsiasi giudizio negativo, Carlo, andrebbe argomentato e quindi ricadrei nella situazione di affermare il mio punto di vista. Ma con quella foto l'autore ha voluto esprimersi e quindi io, in genere mi sforzo di comprenderla e di comprenderlo, anche se sono sicuro che al suo posto l'avrei realizzata in modo diverso.
Proviamo a immaginare, così, un esempio a caso, di ragionare sulle tue foto (o quanto meno su alcune): che senso avrebbe dirti che io quella tal foto (ad esempio quella a pagina 113 di Rarefaction) io l'avrei fatta diversamente. Quella è una foto che rappresenta il "tuo" sentire, è una tuo opera e non può essere pensata diversamente. A me è lasciata solo la libertà di interpretarla. E prova a pensare se tutti a turno si apparecchiassero a loro piacimento. Non ci sarebbe giustificazione, a meno di non fare una distinzione tra opere intese come "indici iconici" e le altre, legittimamente correggibli perché banalmente trasparenti in quanto semplici indici. Con cordialità
Proviamo a immaginare, così, un esempio a caso, di ragionare sulle tue foto (o quanto meno su alcune): che senso avrebbe dirti che io quella tal foto (ad esempio quella a pagina 113 di Rarefaction) io l'avrei fatta diversamente. Quella è una foto che rappresenta il "tuo" sentire, è una tuo opera e non può essere pensata diversamente. A me è lasciata solo la libertà di interpretarla. E prova a pensare se tutti a turno si apparecchiassero a loro piacimento. Non ci sarebbe giustificazione, a meno di non fare una distinzione tra opere intese come "indici iconici" e le altre, legittimamente correggibli perché banalmente trasparenti in quanto semplici indici. Con cordialità
Buona luce
Nicola
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