Close Enough Photographers

Ciao a Tutti…Dopo un periodo di assenza dal forum dettato perlopiù da un susseguirsi senza interruzioni di influenze e acciacchi stagionali di famiglia e, siamo onesti, un'ondata di pigrizia ...rieccomi pronto a "mettermi in pari" con l' arretrato di immagini, pensieri, considerazioni "closenough" che mi sono perso...

Vi saluto con questo scatto fatto lo scorso inverno esattamente in questo periodo in una gita fatta in giornata a Venezia, quando imboccata una calle mi sono trovato di fronte il signore della foto, una sorta di facchino che nel silenzio della via pareva essersi materializzato da un'altra dimensione. Almeno a me ha dato quella sensazione, perciò mi piace intitolarla "il facchino fantasma".

Saluti A tutti, Stefano

Ben tornato, Stefano.
Diciamo che a me l'immagine non dà la stessa sensazione che hai provato tu, la trovo comunque interessante più che dal punto di vista espressivo da quello tecnico, per la buona gamma delle tonalità con luci ed ombre ben rese e piacevoli; mi piace perciò considerarla, poichè ne faccio anch'io così, un riuscito esercizio,

Caro Carlo, grazie per l' intervento; in effetti colgo il tuo commento come spunto per alcune riflessioni libere: se provo ora a riguardare con un occhio "esterno" la foto, allontanandomi dalla memoria della suggestione che ho avuto io in quel momento e in quel luogo, difficilmente le ridarei lo stesso titolo, nel senso che probabilmente ciò che lo ha evocato è stato più il ricordo della situazione (visiva ma anche olfattiva e uditiva) che la fotografia di per sè.
E questo mi porta a pensare da un lato all'estrema soggettività (e ben venga!) con cui un' immagine suscita o non suscita sensazioni nell' osservatore, dall' altro al fatto che con buona probabilità la foto per come è stata scattata e per molti altri motivi non ha la sufficiente "forza espressiva" per trasmettere e rievocare in altri un' atmosfera percepita, che è forse un pò la "magia" che anima le foto ben riuscite.

Caro Stefano, spero che Marco non ti quereli per averlo chiamato col mio nome.

Commento quando ho un po' di calma.

Urka...sapevo di essere stanco in questo periodo...ma non così tanto
Chiedo venia a entrambi...

Carlo Riggi ha scritto: ↑

mar mar 05, 2019 4:51 pm

Caro Stefano, spero che Marco non ti quereli per averlo chiamato col mio nome.

Commento quando ho un po' di calma.

Per questa volta, Stefano, te la faccio passare liscia
Sarà poi lo specialista ad interpretare il tuo lapsus di tastiera

Ne avrei giusto bisogno! Confido in un tariffario agevolato per gli iscritti a “closenough”

Facciamo un gruppo terapeutico e dividiamo le spese.

La foto mi piace, possiede un'apprezzabile eleganza formale. Forse, la figura scura si sarebbe stagliata meglio contro la parte chiara del muro, ma la foto sarebbe pure risultata più ordinaria. Proprio la nuda parete chiara, invece, introduce un elemento intrigante, non so se proprio fantasmatico, ma di sicuro idoneo a promuovere proiezioni. Come sempre fanno le cornici vuote.

Grazie Marco....opss, Carlo volevo dire (si scherza!) per il commento.
Compositivamente ho scattato talmente "al volo" che credo il "fattore C" abbia contribuito in modo significativo.

Per la terapia di gruppo mi prenoto una sedia nelle prime file

Spunta il facchino dal vicolo, un'ombra furtiva, un fantasma, una furtiva presenza sui ciottoli di una Venezia evocata, assolata.