Close Enough Photographers

Da "Rarefazione"

... stupenda e delicatamente musicale, avvolge per l'indefinita indeterminazione del soggetto principale che resta tale e sazia ...

Se non ti conoscessi, verrebbe da pensare a un colpo di c...
Un capolavoro!

Un mondo a se stante.
Acqua o aria? Sopra o sotto? Non si può sapere.
Solo lei lo sa, noi possiamo solo immaginarlo.
Complimenti!

Grazie Andrea, Sergio e Elena!

Elena, mi farebbe piacere se ci dessimo del Tu. Penso di poterlo dire anche a nome degli altri.

Lo so che è banale, ma io direi prima di tutto e forse basterebbe che è una foto bellissima.
Ma non può bastare, davanti a un’immagine così.
Cosa distingue il fotografo dal non-fotografo?
Ecco, il saper vedere, il saper leggere e interpretare la realtà visuale che gli sta intorno.
Nell’apparente banalità e insignificanza cui passiamo accanto tutti i giorni a volte, più o meno celata, sta la poesia.
È solo il fotografo, anzi il Fotografo, che la riesce a vedere e disvelare, che la sa interpretare e raccontare.
Egli sa ascoltare con il suo sguardo l’armonia musicale che è segnata dentro quei piccoli segni e con gli strumenti della sua orchestra fatta di lenti e diaframmi la sa rendere sonora anche per il nostro sguardo.
Poi naturalmente, come per ogni brano musicale ci aggiunge un titolo. Che talvolta è anche azzeccato, è anche un bel titolo. Come in questo caso.

Grazie Marco, una lettura molto ispirata.

Grazie anche a Massimo!

Elena ha scritto: ↑

ven feb 23, 2018 9:40 pm

Un mondo a se stante.
Acqua o aria? Sopra o sotto? Non si può sapere. (...)

Condivido in pieno la suggestione, così ben descritta, di Elena.

wow !
ottima interpretazione della realtà, fatico ad accostarla alle precedenti della stessa serie rarefazione, mi sembra una calligrafia diversa, un po come usare la stilografica o la matita...

otto.

Come detto, quella serie è una raccolta che abbraccia alcuni anni. E' un percorso. Sarebbe preoccupante se in tanti anni non avessi mai cambiato penna.

Grazie, anche a Giacomo!

Come cogliere un'esistenza intera in uno specchio d'acqua e qualche ramo... maestria ai massimi livelli!

Un messaggio esistenziale? Le parole non lette? Mi ha fatto venire in mente il quadro di Poussin "Cristo e l'adultera" ove, per una volta, si dà rilievo a quelle parole scritte sulla sabbia rimaste per sempre avvolte nel mistero....

Carlo Riggi ha scritto: ↑

sab feb 24, 2018 8:57 am

Come detto, quella serie è una raccolta che abbraccia alcuni anni. E' un percorso. Sarebbe preoccupante se in tanti anni non avessi mai cambiato penna.

certamente Carlo, la mia era solo una constatazione personale che non vuole di certo sminuire la foto o la serie stessa, seguo con interesse questo percorso ma ammetto, per limiti miei ovviamente, di non riuscire a fruirne in maniera distaccata da certi meccanismi mentali che si instaurano quando si osserva una serie dichiarata.

otto.

Caro Otto, tu fai i tuoi rilievi e io faccio le mie controdeduzioni. Non per partito preso, ma per valorizzare appieno il tuo contributo, del quale ti ringrazio. Penso infatti che una critica meriti sempre una reazione, una piccola "difesa d'ufficio" del proprio operato (mica possiamo abbandonare le nostre "figlie" alla deriva alla prima onda...); difesa che contiene in sé già l'interiorizzazione della sana perturbazione creata dalla critica ricevuta.
Se ci abituiamo a questa modalità di confronto, franco e diretto, potremo abbandonare presto la tendenza a scusarci, o a fare mille premesse, prima di esprimere una critica, foss'anche una stroncatura.

Grazie a te, Alessandro e Lorenzo!

Carlo Riggi ha scritto: ↑

sab feb 24, 2018 2:21 pm

Se ci abituiamo a questa modalità di confronto, franco e diretto, potremo abbandonare presto la tendenza a scusarci, o a fare mille premesse, prima di esprimere una critica, foss'anche una stroncatura.

perfetto, condivido pienamente...

otto.

Molto bella Carlo, viene in mente un'asciuttezza giapponese, in pochi segni il saper vedere. Un saluto. Pier Maria

Grazie Pier Maria!