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Lonely Cart (Milano, 2017)
Inviato: dom feb 25, 2018 12:47 pm
da Alessandro Saponaro
Kodak Brownie 2F, Ilford HP5 in HC-110
Re: Lonely Cart (Milano, 2017)
Inviato: dom feb 25, 2018 12:54 pm
da Carlo Riggi
Quante storie depositate in quel carrello abbandonato. Tra le altre, pure un pezzo di storia di questo forum, riferimento che gli amici non potranno comprendere, ma che forse un giorno racconteremo loro. Composizione e bn efficacissmi, per un racconto completo.
Re: Lonely Cart (Milano, 2017)
Inviato: dom feb 25, 2018 1:13 pm
da MarcoBiancardi
si, c'è davvero tanta storia dietro questa foto, la storia dello scalo ferroviario abbandonato e riabitato da chi non ha storia, ai margini della società, dagli esclusi, in attesa di essere ammessi, chissà, in quella società dell'opulenza che quel carrello permette di riempire; ma è anche la storia di un esperimento fotografico, la dimostrazione che nonostante tutte le meraviglie che la tecnica ci ha messo ha disposizione, per raccontare il mondo e comunicarne la nostra visione, un apparecchio di cento anni fa era già più che sufficiente. Esso conteneva già in sé tutta la forza rivoluzionaria della Fotografia, di quella grande svolta della storia dell'umanità, che sempre ha funzionato e funzionerà se dietro l'obiettivo, il sensore o la pellicola, il mirino o il display ci sono una mente ed un cuore.
Re: Lonely Cart (Milano, 2017)
Inviato: dom feb 25, 2018 1:54 pm
da Sergio Lovisolo
MarcoBiancardi ha scritto: ↑dom feb 25, 2018 1:13 pm
si, c'è davvero tanta storia dietro questa foto, la storia dello scalo ferroviario abbandonato e riabitato da chi non ha storia, ai margini della società, dagli esclusi, in attesa di essere ammessi, chissà, in quella società dell'opulenza che quel carrello permette di riempire; ma è anche la storia di un esperimento fotografico, la dimostrazione che nonostante tutte le meraviglie che la tecnica ci ha messo ha disposizione, per raccontare il mondo e comunicarne la nostra visione, un apparecchio di cento anni fa era già più che sufficiente. Esso conteneva già in sé tutta la forza rivoluzionaria della Fotografia, di quella grande svolta della storia dell'umanità, che sempre ha funzionato e funzionerà se dietro l'obiettivo, il sensore o la pellicola, il mirino o il display ci sono una mente ed un cuore.
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