Close Enough Photographers

Strordinaria fotografia. Non ricordo di averne vedute altre tue che nello stesso modo mi abbiano portato a sentire la componente della pura arte visiva nello stesso modo. Qui viene completamente meno la mediazione, forse in qualche caso la scusa, del sogno, perchè l'immagine trascende la sua occasionale motivazione.
Non cito i grandi maestri del novecento di cui sento la traccia, se non per due: la tenda a destra con i richiami metafisici a De Chirico, il cielo con due magiche pennellate di un semplicissimo De Pisis.
Non si riesce a distogliere lo sguardo.

In questo lavoro ritrovo il tuo pensiero. Una traiettoria coerente di arte trasfigurativa in cui la sospensione e la magia del respiro prosegue verso la visione del mondo inconsapevole.

bellissima, Carlo, mi sembra quasi "metafotografica": partendo da un'immagine reale/virtuale sei andato oltre; stento quasi a credere che quelle nuvole (o ciò che a me pare raffigurare delle nuvole), esistessero davvero da quella parte dello specchio e non invece solo nella tua mente.
Il titolo poi mi fa pensare ad una ispirazione musicale, ad una inconscia persistenza di quei versi e di quelle note che hanno misteriosamente agito accanto all'impulso dello scatto.

... un gioco geometrico eccellente che avvicina alla quarta dimensione, non soltanto visiva ....

Grazie a tutti!

non riesco ad assimilarla...

otto.

Grazie uguale!

Ammiro la capacità di escludere il tempo! In questa fotografia il tempo non esiste!

Grazie Paolo!

Mi ritrovo molto nell'analisi di Marco a proposito di metafotografia. Davvero bella e coinvolgente. Un saluto Lorenzo

Lassù, non poteva esserci che il cielo! fuori da ogni contesto temporale.

Grazie Lorenzo e Giuseppe!