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da Carlo Riggi » sab apr 21, 2018 4:17 pm
Con piacere!
Era il 2012, a Istanbul, in pieno Ramadan. Sono rimasto sorpreso dalla cortesia, generosità ed estrema tolleranza del popolo turco in un periodo per loro, almeno per i credenti, così particolare. Avevo già vissuto direttamente altri Ramadan, da giovane, avendo abitato con molti compagni arabi, ai tempi dell'università. Allora, gli studenti italiani ci nutrivamo normalmente di giorno, mentre quei nostri amici digiunavano, e poi ci univamo allegramente a loro al tramonto, cosicché noi mangiavamo due volte ed era un "Ramadan" piuttosto godereccio e calorico per noi. Per loro invece, ovviamente, era una cosa serissima, ma lasciavano volentieri che noi ci unissimo ai loro riti, a modo nostro.
La stessa tolleranza l'ho trovata a Istanbul. Di giorno, questa gente, pur provata da un digiuno totale, non facile nella calda stagione, specie per l'astinenza da bevande, non mancava di scambiare un sorriso con noi turisti, un po' in imbarazzo per le nostre bibite e cibarie talvolta rozzamente in bella vista. La sera era festa grande, con fiumi di persone che si riversavano nelle piazze e cibo, e musica in abbondanza. Festa alla quale eravamo tutti invitati. Nelle zone periferiche il clima era appena più severo, rispetto al centro città. L'impressione era di una religiosità vissuta in maniera più rigorosa, ma lo stesso abbiamo registrato ampia tolleranza e cordialità.
Avevo con me la M8.2 e l'Elmarit 28 (III).
Grazie a tutti!
Ciao
Carlo