Close Enough Photographers

Bella scelta del soggetto, trovato con intelligenza ed occhio acuto nell’apparente banalità quotidiana. Luci ed ombre, oggetti reali e loro traccia virtuale ben distribuiti nelle due parti del fotogramma.

Ciao Carlo, mi rendo conto che l'incombenza d'agosto che ti sei preso sia pesante da seguire con passione e costanza, mi dovresti però spiegare l'alternanza di immagini più secche nei dettagli, come questa, e altre in cui la cifra più da visione con gli occhi ancora assonnati diventa importante, come quella di ieri. Sono sempre curioso di leggerti. Un saluto.

Non lo so, caro Pier, sarebbe come chiedermi perché a volte sono mezzo addormentato e altre sono sveglissimo.
Questo mio "giochino" non segue un tema, è un modo di stimolare la mia voglia di fotografare, dopo il licenziamento di un libro, che è sempre un po' una "finedimondo".
Sono appunti oziosi, ipotesi grafiche, visioni.
Nella mia Sicilia c'è una luce abbacinante, per cui l'unica è seguire le ombre, e poi ci sono i crepuscoli, le albe, i mezzi toni, anche interiori, che puoi cercare guardandoli di sbieco, o con gli occhi socchiusi. Sono momenti dello stesso sguardo, il mio, filtrati dalle fotocamere che uso. Loro comandano.
Certo, se avessi avuto una reflex con un 50 Nikkor, come nella foto odierna, difficilmente mi sarebbe apparsa la figura di ieri: un volantino pubblicitario infilato in un pomello non sarebbe divenuto un sogno erotico, se ripreso in modo ipernitido, come invece ha ottenuto il mio fido obiettivo Holga *. Credo che non lo avrei neppure visto, senza quella lente.

Ma alla fin fine, credo che la tua domanda riguardi il mio fotografare, in generale.
Io ho pensato e scritto molto sulla mia fotografia, ma in fondo è per giustificare una semplice cosa: il mio bisogno di "guardare", nel modo più semplice e diretto possibile, senza temi precostituiti, senza sovrastrutture. Anzi, il mio lavoro essendo costituito prevalentemente proprio dal liberarmi dalle sovrastrutture - la bellezza per esempio - per fare emergere qualcosa di altrimenti difficilmente rappresentabile. Le mie immagini sono frutto di una flebile determinazione cognitiva, di una forte spinta emotiva e di una preponderante influenza del mio strumento. In fondo, è lui che decide per me soggetti e registro. Ecco perché odio gli zoom, perché vanno appresso alle esigenze del soggetto, mentre io voglio che il soggetto si adatti alle mie, alle "nostre", esigenze. Scompaia pure, altrimenti!

Grazie, anche a Marco!


* Prevengo una possibile domanda: obiettivo Holga 25/8 per m4/3, usato qui su Lumix GF1.
Come già scritto altrove, queste foto sono tutte digitali.

Grazie Carlo delle delucidazioni, che mi danno il la per un'ulteriore curiosità: significa che esci la mattina prendendo una macchina a caso e lasci che ti guidi nel tuo guardarti intorno? Un altro saluto.

Non proprio a caso. Scelgo quella che sento di più, sia rispetto alla tipologia di macchina (reflex, telemetro, compatta, lo-fi, hi-fi...) sia alla lunghezza focale dell'ottica, secondo l'idea di prossemica che sento quel giorno (ma le mie ottiche in realtà sono quasi tutte normali o grandangolari moderati). Una volta scelto lo strumento, è lui che guida lo sguardo.

Mi ci ritrovo nel tuo 'pensiero fotografico'; però a volte (troppo spesso) mi lascio intrappolare 'nel saturo'; incapace di evadere dal mio senso di bellezza. Senza con ciò minimamente paragonare risultati.

Una regola che mi do è quella di non scattare ciò che non mi sembra in sintonia con lo spirito di quel momento o di quella ricerca. E' una buona disciplina, specie col digitale. E pazienza se si perde qualcosa, chissà quante foto bellissime non vediamo intorno a noi!

Per la cronaca, e per quel che vale, questa è la foto che su FB ha ricevuto più like.

Mi accorgo di non averla commentata.
Per rimanere in ambito FB, a me piace.... anche se mi manca un pezzo nella parte alta

non ho FB ma avrei messo un like su quella del giorno dopo, spero ne abbia ricevuti abbastanza anche senza il mio...

otto.

Grazie!
Beh, FB va preso per quello che è. Molti di quelli che hanno messo un like a questa foto non sono fotografi, e magari sono rimasti sorpresi da una dinamica luce ombra che per noi non ha nulla di straordinario.
Ho citato questo dato sulla preferenza perché lo avevo promesso come curiosità.