Il faro
- Carlo Riggi
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Il faro
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Re: Il faro
ehhhhh.... questa fa parte di quelle immagini che io non riesco ancora a comprendere al 100% purtroppo...
- MarcoBiancardi
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Re: Il faro
e non è che il colore aggiunga più realismo del bianco e nero, anzi !
Nella tua fotografia la realtà è solo un punto di partenza, per un viaggio che inizi tu e viene proseguito dall'osservatore.
Nella tua fotografia la realtà è solo un punto di partenza, per un viaggio che inizi tu e viene proseguito dall'osservatore.
- Carlo Riggi
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Re: Il faro
Che è quasi il 100% delle mie foto...Ferro Emanuele ha scritto: ↑mer feb 14, 2018 4:39 pmehhhhh.... questa fa parte di quelle immagini che io non riesco ancora a comprendere al 100% purtroppo...
Uno dei due si deve arrendere...
Grazie Emanuele! E grazie Marco, sento molto vero quello che scrivi.
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Carlo
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- Sergio Lovisolo
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Re: Il faro
Una idea, un azzardo. Mi sembra di capire che il livello onirico c'entri molto poco o nulla, e semmai in senso contrario, e cioè che le foto fatte poi le sogni, ma mi sembra improbabile.
In linea di massima, nel sogno non si perde la definizione, mentre in modo chiarissimo l'irrazionale assume la veste del reale..
In queste foto, il reale è puramente strumentale, se ne farebbe volentieri a meno. Ma non si può, è fotografia, a qualcosa bisogna pure appoggiarsi,anche alla sola luce " a un albero, a uno stelo,( a un faro), a un nulla qui per non cadere in cielo".
In fondo anche Dio, dicono, si è espresso attraverso la materia.(si chiama processo creativo)
Alle prossime da uno pseudo interprete improvvisato
In linea di massima, nel sogno non si perde la definizione, mentre in modo chiarissimo l'irrazionale assume la veste del reale..
In queste foto, il reale è puramente strumentale, se ne farebbe volentieri a meno. Ma non si può, è fotografia, a qualcosa bisogna pure appoggiarsi,anche alla sola luce " a un albero, a uno stelo,( a un faro), a un nulla qui per non cadere in cielo".
In fondo anche Dio, dicono, si è espresso attraverso la materia.(si chiama processo creativo)
Alle prossime da uno pseudo interprete improvvisato
- Andrea Podesta'
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Re: Il faro
...l'ho capovolta a testa in giu' per capire quanto centrasse un richiamo di forma; ai miei occhi vince per un piacere estetico legato al colore e all'armonia, come quando si guarda un fiore sconosciuto che non sappiamo chiamare per nome ...
Re: Il faro
una foto rivelatrice che trovo velatamente complessa,
i cromatismi fanno pensare alle polaroid, portandomi con la mente a quelle di Andrei Tarkovsky, ad una in particolare: quella del mazzo di fiori davanti alla finestra....
mi sono spesso chiesto cosa potesse intravedersi fuori da quel rettangolo che filtra quellla luce,
ed ora immagino, con occhi da bambino di guardare attraverso quel vaso riempito d' acqua e fiori e di poter scorgere una possibile risposta...
otto.
i cromatismi fanno pensare alle polaroid, portandomi con la mente a quelle di Andrei Tarkovsky, ad una in particolare: quella del mazzo di fiori davanti alla finestra....
mi sono spesso chiesto cosa potesse intravedersi fuori da quel rettangolo che filtra quellla luce,
ed ora immagino, con occhi da bambino di guardare attraverso quel vaso riempito d' acqua e fiori e di poter scorgere una possibile risposta...
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Re: Il faro
Ciao Carlo, ho visto intanto che mandavo il messaggio quello di Otto, ma ti devo dire il mio pensiero: sinceramente non mi coinvolge molto, la tecnica della mancanza di tecnica mi sembra troppo preponderante, è una fotografia che mi suscita lo stesso pensiero che ho da parecchio tenpo di fronte alle polaroid (usate naturalmente anni fa con soddisfazione, divertimento e lire che uscivano alla grande), che il mezzo prende troppo il sopravvento, non asseconda una ricerca fotografica, la comanda a bacchetta, riuscendo a trasformare ogni soggetto in qualcosa di affascinante. E' indubbiamente vero, ma secondo me rischia di scivolare nel trucco dell'illusionista. La Holga in questo mi sembra già al limite. Poi naturalmente è logico che il fotografo si diverta alla grande col mezzo che in un determinato momento della sua vita preferisce, e questo vale in primis anche per me. Va beh, mi sono tolto un dente. Un saluto. Pier Maria
- Carlo Riggi
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Re: Il faro
Vi ringrazio tutti! Sembra compiacenza, ma trovo considerazioni condivisibili in tutti gli interventi. Materiale su cui riflettere. Questa foto, già particolare di suo per me, in quanto a colori, rappresenta in primo luogo, semplicemente, un faro, l'amato faro della mia cittadina, quello che fin da bambino ho visto accendersi e spegnersi, guidare i naviganti, e che la trasfigurazione della rassegnazione e della speranza dell'età adulta mi porta a vedere così come lo vedo oggi, per tramite della mia fotocamera (no polaroid) che, sì, un po' mi comanda (è un male, mi chiedo? Non "deliro" ormai da anni sulla parziale autonomia del mezzo fotografico dal fotografo?..).
Quanto al sogno, le mie foto non sono rappresentazioni di immagini oniriche notturne e non ne generano: sono sogni esse stesse, prodotti al momento in una sorta di cooperazione testuale tra l'autore, la macchina e il processo produttivo nel suo complesso, quel che rappresenta per me un "apparato per sognare" (e dunque per pensare).
Che piacciano o meno i risultati, come ha detto Massimo, dipende sostanzialmente da sottili armonie, a volte raggiunte a volte no, a volte gradite a volte no.
Grazie pure per la citazione di Tarkovsky. Apprezzatissima.
Quanto al sogno, le mie foto non sono rappresentazioni di immagini oniriche notturne e non ne generano: sono sogni esse stesse, prodotti al momento in una sorta di cooperazione testuale tra l'autore, la macchina e il processo produttivo nel suo complesso, quel che rappresenta per me un "apparato per sognare" (e dunque per pensare).
Che piacciano o meno i risultati, come ha detto Massimo, dipende sostanzialmente da sottili armonie, a volte raggiunte a volte no, a volte gradite a volte no.
Grazie pure per la citazione di Tarkovsky. Apprezzatissima.
Ciao
Carlo
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- Sergio Lovisolo
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- Iscritto il: mer gen 31, 2018 8:31 pm
Re: Il faro
Chiarissimo, semplice, penso anche inconfutabile.
Ma mi permetto di sospettare che questa attività di produzione di sogni (e quale sarà mai la forma di un sogno?) abbia motivazioni culturali profonde. Forse, come ho timidamente anche altre volte osservato, rivoletti di esistenzialismo?
Ma mi permetto di sospettare che questa attività di produzione di sogni (e quale sarà mai la forma di un sogno?) abbia motivazioni culturali profonde. Forse, come ho timidamente anche altre volte osservato, rivoletti di esistenzialismo?
- Carlo Riggi
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Re: Il faro
Grazie Sergio! Quando puoi, e se ti va, approfondiresti questo legame con l'esistenzialismo? Mi intriga molto.
Nel frattempo ci penso anch'io.
Nel frattempo ci penso anch'io.
Ciao
Carlo
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