Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
- Carlo Riggi
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Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
L'acquisto spasmodico di apparecchi fotografici è come il sesso: da giovane lo fai per individuarti e scoprire chi sei; da adulto lo fai per affermarti e mettere a frutto le tue prerogative; da vecchio cerchi di farlo per provare a te stesso la tua sopravvivenza e la sussistenza delle tue residue energie vitali.
Ciao
Carlo
Carlo
- Ottavio Colosio
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Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
Allora vuol dire che io son gia' trapassato,
come e' che da tempo non mi dedico piu' a compra e cambia ma al contrario ottimizzo in base alle foto che voglio fare.... sta per succedere qualcosa..sono preoccupato....per non parlare dello stop alla ricerca di traguardi ( forse perche' non esistono ) come le immagini zuccherose e lo sfocato vaporoso.
come e' che da tempo non mi dedico piu' a compra e cambia ma al contrario ottimizzo in base alle foto che voglio fare.... sta per succedere qualcosa..sono preoccupato....per non parlare dello stop alla ricerca di traguardi ( forse perche' non esistono ) come le immagini zuccherose e lo sfocato vaporoso.

Saluti
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia è un'applicazione lineare da R3 in R2
Ottavio
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- MarcoBiancardi
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Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
Interessante Carlo questo parallelismo che proponi con l impulso vitale del sesso.
Inoltre nella vecchiaia quella compulsione all’acquisto che gli anglofoni chiamano G.A.S. può rappresentare forse un surrogato del possesso sessuale, ahimè destinato naturalmente ad esaurirsi.
Finché non arriva quel poco di saggezza dell’età e di pace dei sensi, la comprensione che non è il
possesso di nuovi strumenti a fare di ciascuno un buon fotografo, quanto invece il mantenere sempre vivo l’interesse, la curiosità, la voglia di sperimentare.
Esattamente come il sesso
Certo questa sorta di appagamento e pace interiore sono molto più facili da raggiungere se alle spalle c’è stato tanto sesso e molti acquisti fotografici.

Inoltre nella vecchiaia quella compulsione all’acquisto che gli anglofoni chiamano G.A.S. può rappresentare forse un surrogato del possesso sessuale, ahimè destinato naturalmente ad esaurirsi.
Finché non arriva quel poco di saggezza dell’età e di pace dei sensi, la comprensione che non è il
possesso di nuovi strumenti a fare di ciascuno un buon fotografo, quanto invece il mantenere sempre vivo l’interesse, la curiosità, la voglia di sperimentare.
Esattamente come il sesso

Certo questa sorta di appagamento e pace interiore sono molto più facili da raggiungere se alle spalle c’è stato tanto sesso e molti acquisti fotografici.

- Carlo Riggi
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Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)

Caro Ottavio, per fortuna l'esperienza e la pratica eccedono sempre le teorie che intendono imbrigliarle.Ottavio Colosio ha scritto: ↑sab set 29, 2018 9:31 amAllora vuol dire che io son gia' trapassato,
come e' che da tempo non mi dedico piu' a compra e cambia ma al contrario ottimizzo in base alle foto che voglio fare....

Ciao
Carlo
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- Ottavio Colosio
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Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
Mi sono dimenticato anche del File croccante.. 
..a parte gli scherzi ( che poi non lo sono mica tanto ) e tornando al punto, mi chiedo quale sia il fine di questa perpetua oscillazione fra l'acquisto e la vendita per poi ricominciare in un loop infinito ( e senza un fine )...francamente fatico a trovarci un nesso con la fotografia..nel senso che ci potremmo agitare nella compravendita di altro finendo nello stesso tunnel e con sommo piacere di commercianti diversi dal settore fotografico.
Vero' e' che la ricerca di un fine e' un passaggio tipicamente umano; o il fine non c'e' e il tutto si risolve con un piacere dell'azione e della novita', oppure c'e' e risiede in un successivo passaggio ancora da raggiungere.

..a parte gli scherzi ( che poi non lo sono mica tanto ) e tornando al punto, mi chiedo quale sia il fine di questa perpetua oscillazione fra l'acquisto e la vendita per poi ricominciare in un loop infinito ( e senza un fine )...francamente fatico a trovarci un nesso con la fotografia..nel senso che ci potremmo agitare nella compravendita di altro finendo nello stesso tunnel e con sommo piacere di commercianti diversi dal settore fotografico.
Vero' e' che la ricerca di un fine e' un passaggio tipicamente umano; o il fine non c'e' e il tutto si risolve con un piacere dell'azione e della novita', oppure c'e' e risiede in un successivo passaggio ancora da raggiungere.
Saluti
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia è un'applicazione lineare da R3 in R2
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- Carlo Riggi
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Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
Beh, credo che la risposta sia nel potere antidepressivo dell'acquisto. Effetto che i commercianti conoscono bene, e che ovviamente riguarda tutti i settori. Nel nostro specifico, credo che ci sia un di più legato alla seduzione feticistica dei nostri strumenti: i fotografi hanno un particolare legame con i propri attrezzi, anche perché sono degli straordinari giocattoli tecnologici.
Il poterli acquistare testimonia della nostra capacità di desiderare e di esaudire desideri, cosa che richiama il mio post originale.
Ovvio che si tratta di un circolo vizioso, poiché spendere dei soldi con l'illusione che il tal prodotto ti consentirà di ottenere risultati mirabolanti non può che produrre frustrazione, delusione e ulteriore tristezza. Tanto vale essere consapevoli fin da subito della funzione meramente antidepressiva di questa frenesia. Ci si diverte, si spende quel che si deve in chiave terapeutica, e poi si rivende il tutto, sapendo che è una partita di giro.
Va da sé che una valida progettualità e una solida gratificazione professionale allontanano le ossessioni da shopping compulsivo. Ma non sempre questa progettualità è sufficiente, ci sono fasi della vita in cui prevale un calo libidico, ideativo, creativo, quello che comunemente chiamiamo "depressione". Quando nel mio post parlo di vecchiaia non è detto che mi riferisca necessariamente e strettamente all'età anagrafica.
Il poterli acquistare testimonia della nostra capacità di desiderare e di esaudire desideri, cosa che richiama il mio post originale.
Ovvio che si tratta di un circolo vizioso, poiché spendere dei soldi con l'illusione che il tal prodotto ti consentirà di ottenere risultati mirabolanti non può che produrre frustrazione, delusione e ulteriore tristezza. Tanto vale essere consapevoli fin da subito della funzione meramente antidepressiva di questa frenesia. Ci si diverte, si spende quel che si deve in chiave terapeutica, e poi si rivende il tutto, sapendo che è una partita di giro.
Va da sé che una valida progettualità e una solida gratificazione professionale allontanano le ossessioni da shopping compulsivo. Ma non sempre questa progettualità è sufficiente, ci sono fasi della vita in cui prevale un calo libidico, ideativo, creativo, quello che comunemente chiamiamo "depressione". Quando nel mio post parlo di vecchiaia non è detto che mi riferisca necessariamente e strettamente all'età anagrafica.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
Eccomi
A me è capitato spesso di rivendere obiettivi coi quali non avevo nemmeno scattato una foto...Feticismo,si,il piacere di possedere "quello"obiettivo,di cui ne parlano entusiasti...e spesso basta averlo...poi magari rivenderlo rimettendoci sempre soldi...
Comprare e riempirsi di attrezzature per poi passare alla seconda fase: il famoso "razionalizzare il corredo" quando si capisce che avere tanta roba porta solo a dubbi ed indecisioni sul cosa utilizzare, (s)vendendo tutto quello "sacrificabile" per poi ricominciare a desiderare qualcosa'altro...Un circolo vizioso ad esclusivo vantaggio dei venditori...
Però c'è pure la parte piacevole della cosa,per un appassionato di fotografia,l'aver potuto provare e scattare fotografie con Nikon,Leica,Rolleiflex,Contax,Canon,Mamiya,Fuji,Yashica.....non è forse,indipendentemente dai risultati,la cosa che più gratifica? È un po' un gioco,costoso,ma un gioco...
Proprio l'altro giorno ho scritto un post su LP che inizia con:"ciao,mi chiamo Maurizio e non compro un obiettivo da 48 ore..."
Poi ci sono pure quelli che: il super angulon R 21/4 ? Ottica bellissima,zero distorsioni..maf a 20cm..
che dovrebbero assumersi le proprie responsabilità !!

A me è capitato spesso di rivendere obiettivi coi quali non avevo nemmeno scattato una foto...Feticismo,si,il piacere di possedere "quello"obiettivo,di cui ne parlano entusiasti...e spesso basta averlo...poi magari rivenderlo rimettendoci sempre soldi...
Comprare e riempirsi di attrezzature per poi passare alla seconda fase: il famoso "razionalizzare il corredo" quando si capisce che avere tanta roba porta solo a dubbi ed indecisioni sul cosa utilizzare, (s)vendendo tutto quello "sacrificabile" per poi ricominciare a desiderare qualcosa'altro...Un circolo vizioso ad esclusivo vantaggio dei venditori...
Però c'è pure la parte piacevole della cosa,per un appassionato di fotografia,l'aver potuto provare e scattare fotografie con Nikon,Leica,Rolleiflex,Contax,Canon,Mamiya,Fuji,Yashica.....non è forse,indipendentemente dai risultati,la cosa che più gratifica? È un po' un gioco,costoso,ma un gioco...
Proprio l'altro giorno ho scritto un post su LP che inizia con:"ciao,mi chiamo Maurizio e non compro un obiettivo da 48 ore..."

Poi ci sono pure quelli che: il super angulon R 21/4 ? Ottica bellissima,zero distorsioni..maf a 20cm..
che dovrebbero assumersi le proprie responsabilità !!

Maurizio Cassese
- Carlo Riggi
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Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
C'è un certo signore, nella Padania nipponica, che se non ci fossi dovrebbe inventarti. E indirettamente anche me. 

Ciao
Carlo
Carlo
Re: Sull'acquisto compulsivo (nota minima)
Io credo che meno attrezzatura si possiede e più si scatta, meno si pensa all'attrezzatura e più ci si concentra sull'immagine e sul suo messaggio, su cosa vuole dalla fotografia.
Personalmente sono in una fase della cosiddetta razionalizzazione non intesa come mera vendita, ma alla ricerca di migliorare la mia attrezzatura rendendola minimale (non dico una fotocamera ed un'ottica, ma quasi) cercando solo la miglior qualità soggettiva che posso ottenere d tutta la filiera (ottica, pellicola, sviluppo, stampa) così da ottenere il risultato che più mi piace.
Personalmente sono in una fase della cosiddetta razionalizzazione non intesa come mera vendita, ma alla ricerca di migliorare la mia attrezzatura rendendola minimale (non dico una fotocamera ed un'ottica, ma quasi) cercando solo la miglior qualità soggettiva che posso ottenere d tutta la filiera (ottica, pellicola, sviluppo, stampa) così da ottenere il risultato che più mi piace.