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Bello o brutto che sia.
Inviato: sab feb 24, 2018 3:09 pm
da Elena
La fotografia è un'arte e come tutte ha la propria soggettività. Uno scatto può essere bello per qualcuno e meno bello per qualcun altro, ma non sarà mai considerato brutto all'unanimità.
Ogni immagine è impregnata di una magia che in pochi riescono a cogliere, per questo è difficile farle apprezzare.
Il fotografo stesso a volte cattura attimi (perché sì, noi "rubiamo" un frammento di tempo, ma questo è un altro argomento di cui vorrei trattare in separata sede) che non apprezza sempre, eppure sempre ci sarà qualcuno che troverà qualcosa di particolare o un particolare che lo faranno tremare per le emozioni che in lui scaturiscono.
Il titolo di questo breve pensiero è proprio in antitesi con quello che penso: non esiste un'immagine brutta, esiste solo un'immagine meno apprezzata e interiorizzata, data anche la storia di ognuno.
Elena
Re: Bello o brutto che sia.
Inviato: sab feb 24, 2018 3:21 pm
da Alessandro Saponaro
Elena, quello che scrivi è vero.
Ma è vero anche che la capacità del fotografo consiste nel riuscire a veicolare messaggi, più o meno definiti, in modo che qualcosa della sensazione dell'autore arrivi all'osservatore.
In altre parole, esistono scatti che per chi li ha eseguiti hanno un significato immenso, ma poco o nulla possono dire ad un estraneo.
La capacità del comunicare a mezzo immagine consiste, a mio avviso, anche nel riuscire a selezionare e pubblicare le immagini che possano avere un valore anche per gli altri, oltre che per se stessi.
Per quanto mi riguarda, questa è una delle parti più difficili del processo fotografico, inteso come percorso dallo scatto alla pubblicazione: separare l'esperienza dall'immagine.
Re: Bello o brutto che sia.
Inviato: sab feb 24, 2018 4:43 pm
da Carlo Riggi
Non esistono immagini brutte?
Non lo so, non mi sentirei di affermarlo in modo così netto. Non prima di aver definito cosa si intenda per "brutto".
Concordo sul fatto che ogni immagine possa contenere un'intenzione (anche del mezzo e del dato di realtà, non solo dell'autore, aggiungerei a quanto detto da Alessandro), e che essa vada esplorata senza pregiudizi (ammesso che sia possibile non avere pregiudizi). Possibile che, anzi, proprio un uso pedissequo del pregiudizio impedisca di riconoscere in un'immagine quel guizzo imprevisto che fa di un'opera un'occasione di espansione dell'immaginario. Certo pure che il gusto è un fatto talmente soggettivo che quasi mai la bellezza o la bruttezza potranno essere criteri unanimemente condivisi. Detto questo, però, io trovo che un'immagine sia brutta quando è "cattiva" (possiamo usare le antitesi buono-cattivo al posto di bello-brutto). Per me un'immagine è cattiva quando spegne il pensiero, quando è troppo satura, quando scaturisce da un'ansia rapinosa e avida di carpire un pezzo di mondo che non ci appartiene, senza mediazioni simboliche e culturali. Quel che io chiamo "pornografia", ma senza riferimenti alla sessualità.
All'opposto, potrebbe anche essere non-buona un'immagine confusiva, troppo dispersiva o astratta fino alla scomparsa del senso. Ma, in questo caso almeno c'è pur sempre la possibilità che un fruitore volenteroso trovi un ordine nel caos, lo farei ricadere quindi nella casistica di Elena. Nel caso dell'iperrealismo tautologico, invece, credo che siamo nel campo della depressione e della paranoia. Una fotografia che fa male.
Re: Bello o brutto che sia.
Inviato: lun feb 26, 2018 12:09 pm
da GiuseppePapale
Bello o brutto che sia...
è un fatto culturale, inteso come condizione del proprio senso del valore estetico ed espressivo.
Elena dice che uno scatto può essere bello per qualcuno e brutto per qualcun altro! concordo su questa affermazione, il senso di bellezza è personale.
La bellezza dei quadri di Raffaello, in cui la bellezza classica e la ricerca della perfezione cromatica, catturano l'animo di taluni osservatori; come pure quelle di Picasso; eppure così lontani tra loro. Dunque perché accade questo? Perché ognuno di noi ha una sua cultura del bello, del valore estetico posta nell'opera, e di quello espressivo ricevuto dall'osservatore, che fa preferire l'uno o l'altro autore.
Riportando dall'intervento di Carlo;
mi piace molto la definizione di 'foto cattiva o buona'..le foto che spengono il pensiero... suggestiva visione, da incorniciare!