Giostre - Storia, immagini, giochi

[Carlo Riggi]

Cari amici, avrò il piacere di partecipare con una mia foto a questa mostra, tra autori ai quali, come si dice, non potrei neanche slegare il sandalo.
Spero che in tanti possiate visitarla.

GIOSTRE – Storia, immagini, giochi
23 marzo-30 giugno 2019
Rovigo, Palazzo Roverella (Via Laurenti 8/10)

http://www.palazzoroverella.com/mostra/giostre/

[MarcoBiancardi]

Grazie per la segnalazione, Carlo e complimenti per la bella compagnia che ti sei scelto
È un soggetto molto bello e interessante, che ho molte volte ritratto anch’io.

[Carlo Riggi]

Grazie Marco! Me li sono scelti bene, sì. Adesso occorrerebbe che qualcuno lo dicesse loro.

[Maucas]

Ma gli altri chi sono??
Congratulazioni. Forse immagino con quale foto partecipi..

[Carlo Riggi]

Ma gli altri chi sono??

Grazie Maurizio!

[otto]

interessante, ci andro' sicuramente, grazie della segnalazione e congratulazioni....

otto.

[Carlo Riggi]

Grazie Otto!

[Carlo Riggi]

IL CERCHIO, LA GIOSTRA, LA VITA

La giostra, almeno nella sua accezione moderna, ha a che fare con la circolarità. Sedili, macchinine, astronavi, personaggi e animali vari, ruotano su una piattaforma circolare e realizzano un moto - tra il lentissimo e il vorticoso, secondo la destinazione di pubblico - che riproduce l'orbita degli astri attorno al proprio asse. La sensazione è quella di volare: qualunque sia il veicolo, una volta partiti si trasforma in velivolo (anche i cavallucci diventano volanti).
La giostra è un ”apparato per fantasticare”, vi si accede sospendendo l'incredulità e si passa immediatamente nel mondo della fantasia, a qualunque età.
La giostra è una metafora della vita, rappresentazione del nostro scivolare nel tempo affiancati gli uni agli altri senza toccarci mai (se non nella versione popolarmente conosciuta come “calcinculo”, dove un repentino atto di cooperazione – il calcio nel sedere - consente il perseguimento di un obiettivo comune: volare fino al cielo per cogliere una stella).
Lo è, una metafora della vita, anche nel destino ineluttabile del continuo ritorno, avvitati come siamo su un fulcro esistenziale a cui non ci è dato avvicinarci, e da cui non sappiamo sganciarci.
Il moto circolare del ritorno perpetuo, pur vagamente claustrofobico, risulta rassicurante perché rituale, prevedibile, abitudinario. Anche quello della giostra lo è, consentendo ad ogni giro il ritrovamento degli sguardi (come nel sofisticato gioco del “bu-bu-settete!”), che permette ai genitori di accettare in relativa sicurezza momenti di scomparsa del proprio figlio e fa crescere nel bambino la tolleranza della perdita, la “costanza dell'oggetto”, l'autonomia. Finito il giro ci si rincontra, ed è come rinascere, ritrovare il sorriso dei nostri cari, il senso della continuità dell'esistenza, un moderato senso di onnipotenza.
Il movimento della giostra è sempre centrifugo, produce una vertigine, il brivido del distacco, un'esperienza di trasgressione all'interno di una bolla di piena e rassicurante convenzione.
La giostra è una culla, è il papà che ti lancia in aria e ti raccoglie tra le sue mani sicure. Rinvigorisce la speranza e la fiducia, anche quando sappiamo che fuori, nella realtà, le cose non vanno proprio come dovrebbero. Perché quello è uno spazio transizionale, il luogo del sogno, da cui possiamo guardare la realtà senza temerla.
La nostra vita è circolare fin dal grembo materno. Il cristallino del bimbo alla nascita è accomodato su una distanza di alcuni centimetri, quella che lo separava delle pareti del sacco amniotico, e il suo mondo resterà per sempre una sfera. Il cerchio è la rappresentazione del Sé negli scarabocchi e nei disegni. Circolari sono i primi giochi, i carillon, gli uccellini e le apine che girano sul lettino (le “giostrine”), le parole e le favole ripetute sempre uguali (guai a cambiarle!). Circolare è il seno della mamma, i suoi capezzoli, la cadenza dei pasti, le ninna nanne, le braccia che cullano, il ritmo del respiro, i battiti del cuore, l’alternarsi del giorno e della notte, l'andata e ritorno tra il sonno e la veglia. Circolare è il piacere, incastonato tra desiderio e mancanza, circolare è il turbinio del sesso, e circolare è il tempo, quello interno, quello della memoria, delle cose perdute e ritrovate, quello dell'apprendimento, dell'educazione, dell'infinita lotta contro il limite, quello della maturità e poi anche quello della vecchiaia, quando, sempre rotolando, ci avviamo verso la fine.
Ecco, la giostra è la vita intera vista dal suo vertice giocoso, con l'entusiasmo del bambino che è nascosto dentro ognuno di noi, e che questa mostra ci aiuterà a ritrovare e coccolare.

[MarcoBiancardi]

grazie, Carlo, un altro tuo interessantissimo saggio e un saggio della tua profondità di pensiero che poi sta alla base di tanta della tua Fotografia.

[Carlo Riggi]

Grazie, caro Marco!

[Andrea Podesta']

... Grazie Carlo !
Una lettura della metafora della giostra che proprio mi trova vergine, nonostante l'età avanzata .....
Belle riflessioni e spunti che come sempre mi portano a leggere con sapore ogni Tuo saggio riflessivo....

[Carlo Riggi]

Grazie a te, Andrea!