Vi linko l'ultimoarticolo di Laura Manione:
http://www.lauramanione.it/wordpress_it ... to-chiave/
E' particolarmente vicino al mio sentire, lo condivido appieno.
Ciao!
Il tempo
- Giuseppe Pagano
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- Iscritto il: mer feb 14, 2018 8:49 pm
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Il tempo
Giuseppe Pagano
www.giuseppepagano.eu
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- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
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Re: Il tempo
Anch'io condivido pienamente il contenuto dell'articolo. Il tempo, nelle sue declinazioni (il cassetto, il negativo), è quel che io chiamo "preconscio ausiliario", il luogo della sedimentazione e della soggettivazione dell'esperienza. Senza il quale l'immagine non può nascere, se non nella sua dimensione meramente retinica, e non può entrare a far parte dell'immaginario.
Complimenti all'autrice, e grazie per la segnalazione!
Complimenti all'autrice, e grazie per la segnalazione!
Ciao
Carlo
Carlo
- Paolo Corona
- Messaggi: 8
- Iscritto il: mar mar 27, 2018 12:49 pm
- Località: Nuoro
Re: Il tempo
Grazie Giuseppe. Sempre dispensatore di perle. Ho letto con interesse l'articolo è mi sono segnato il sito.
Un saluto.
Un saluto.
Paolo Corona.
- MarcoBiancardi
- Messaggi: 3852
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 10:37 am
- Località: Milano
- Contatta:
Re: Il tempo
Molte grazie, Giuseppe per la tua segnalazione, che ho letto con molto interesse.
Anch’io sono sempre stato del parere che un certo distacco, sia temporale che emotivo, sia utile e necessario a noi autori di fotografie, per valutare criticamente le nostre immagini, comprenderne il significato prima di tutto per noi stessi, valutarne il tipo e la modalità di presentazione migliore, ad esempio come opera singola oppure come serie, frutto di un più approfondito lavoro di ricerca e analisi.
C’è un tempo che l’autore deve prendersi, poi c’è anche il Tempo, quello storico, che conferisce a molte fotografie un valore, di documento e di memoria, che si tratti del semplice ambito di una vita personale oppure familiare, così come di una società o di un Paese.
Le meravigliose fotografie che Sergio ci propone su questo forum sono un esempio di ciò che intendo dire.
Ritornando al tempo con l’iniziale minuscola di cui l’autore ha bisogno, si parva licet, permettetemi di autocitarmi segnalando quanto scritto un po’ di tempo fa sul mio blog su un argomento affine:
http://marcoeugenio52.blogspot.com/2015 ... canti.html
Anch’io sono sempre stato del parere che un certo distacco, sia temporale che emotivo, sia utile e necessario a noi autori di fotografie, per valutare criticamente le nostre immagini, comprenderne il significato prima di tutto per noi stessi, valutarne il tipo e la modalità di presentazione migliore, ad esempio come opera singola oppure come serie, frutto di un più approfondito lavoro di ricerca e analisi.
C’è un tempo che l’autore deve prendersi, poi c’è anche il Tempo, quello storico, che conferisce a molte fotografie un valore, di documento e di memoria, che si tratti del semplice ambito di una vita personale oppure familiare, così come di una società o di un Paese.
Le meravigliose fotografie che Sergio ci propone su questo forum sono un esempio di ciò che intendo dire.
Ritornando al tempo con l’iniziale minuscola di cui l’autore ha bisogno, si parva licet, permettetemi di autocitarmi segnalando quanto scritto un po’ di tempo fa sul mio blog su un argomento affine:
http://marcoeugenio52.blogspot.com/2015 ... canti.html
Re: Il tempo
molto interessante l' articolo, ed anche gli interventi che ha suscitato, mi viene da riflettere se il discorso possa anche estendersi sui like nei social o sui commenti alle foto proposte in forum come questi perché effettivamente le foto penso vadano sedimentate anche per i fruitori...
otto.
otto.
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Il tempo
Penso che Otto abbia ragione, occorre un tempo adeguato per la fruizione, e l'eventuale commento, così come per la realizzazione e la eventuale pubblicazione di una foto.
Trovo interessante anche la considerazione di Marco, che distingue il tempo storico da quello della realizzazione attuale.
Aggiungo altre due categorie, che ampliano ancora le possibilità di concepire il tema: il tempo esterno (chronos) e il tempo interno (kairos). Può darsi che utilizzi maldestramente questi due termini, nella loro accezione filosofica (Sergio mi bacchetterà), ma quel che voglio dire è che quando parliamo di tempo dobbiamo sempre far riferimento a entrambi questi versanti. Il tempo non è uguale per tutti, né quello storico né quello attuale. La fotografia gioca col tempo come nessun'altra disciplina artistica, mischiando passato e presente, insinuandosi in frazioni di secondo praticamente "inesistenti", fermandoli e dilatandoli a dismisura. Gli eventi storici, o personali, o familiari, sono lontani o vicini secondo la loro pregnanza emotiva, non solo per il calendario. Così, il tempo necessario per la realizzazione di una foto, per la sua visualizzazione, la pubblicazione, e poi la fruizione e il commento, non è quantificabile in termini oggettivi, ma va rapportato ad un tempo interno che non è uguale per nessuno. Per stare ai grandi, il tempo di Moriyama non è lo stesso di quello di Jodice, quello di Ghirri non ha nulla di quello di Cartier Bresson, quello di Kenna non assomiglia neppure lontanamente a quello di Pellegrin...
Trovo interessante anche la considerazione di Marco, che distingue il tempo storico da quello della realizzazione attuale.
Aggiungo altre due categorie, che ampliano ancora le possibilità di concepire il tema: il tempo esterno (chronos) e il tempo interno (kairos). Può darsi che utilizzi maldestramente questi due termini, nella loro accezione filosofica (Sergio mi bacchetterà), ma quel che voglio dire è che quando parliamo di tempo dobbiamo sempre far riferimento a entrambi questi versanti. Il tempo non è uguale per tutti, né quello storico né quello attuale. La fotografia gioca col tempo come nessun'altra disciplina artistica, mischiando passato e presente, insinuandosi in frazioni di secondo praticamente "inesistenti", fermandoli e dilatandoli a dismisura. Gli eventi storici, o personali, o familiari, sono lontani o vicini secondo la loro pregnanza emotiva, non solo per il calendario. Così, il tempo necessario per la realizzazione di una foto, per la sua visualizzazione, la pubblicazione, e poi la fruizione e il commento, non è quantificabile in termini oggettivi, ma va rapportato ad un tempo interno che non è uguale per nessuno. Per stare ai grandi, il tempo di Moriyama non è lo stesso di quello di Jodice, quello di Ghirri non ha nulla di quello di Cartier Bresson, quello di Kenna non assomiglia neppure lontanamente a quello di Pellegrin...
Ciao
Carlo
Carlo