Close Enough Photographers

Pubblicare un libro, o comunque condurre in porto un lavoro impegnativo, è una mezza catastrofe, sul piano creativo. Rimani come paralizzato, incapace di andare avanti, nel dubbio se approfondire il percorso o se cambiare radicalmente direzione. Nel primo caso, il dubbio è di non riuscire a ottenere in alcun caso nulla di meglio di quanto già licenziato, e se nel caso questo succedesse, poi interverrebbe il rammarico per aver lasciato una foto meritevole fuori dalla selezione. Cambiare direzione potrebbe essere più utile, non fosse che un lavoro fotografico è come una malattia, una volta guariti ci vuol tempo per prendere un altro contagio. Più facile ricadere nello stesso.
Insomma, paturnie creative. Di nulla importanza, ma che generano vere e proprie impasse.
L'unica è cercare una via "leggera".
Due anni fa mi impegnai in questo giochino estivo, una foto al giorno per tutti i giorni di agosto. Poco più che un passatempo, ma che è diventato uno stimolo interessante, specie per chi, come me, non è abituato ad avere tempi imposti, e che qui invece, grazie a questa sorta di autocommittenza, assumeva l'impegno di produrre e pubblicare una foto al giorno per trentuno giorni.
Un'esperienza interessante, che quest'anno - se la salute e la buona sorte me lo consentiranno - vorrei ripetere.
Queste sono le foto che produssi nel 2016: http://www.carloriggi.it/Agosto_2016r.htm
Qualcuna ha meritato persino di essere ricordata e utilizzata, in barba all'idea di "giochino".
Chi volesse unirsi non ha che da dirlo, anzi, da farlo!

Bella idea e bel lavoro, Carlo e mi pare che ne hai già per un altro libro.
Quanto a me, io da tempo pubblico una foto al giorno sul mio account Instagram, alternando quotidianamete il genere street all’argomento Musica.