Piccoli segni bianchi, animati di vita propria, trafiggono uno sfondo scuro, magmatico e arrendevole. Una punteggiatura discreta per l'avvio di una storia, semplice e complicata al tempo stesso.
Semplice e complicata così come la sua autrice, Marialba Russo, napoletana di origine e romana d'adozione, che dopo un lungo periodo di fotoreportage a partire dagli anni '60, approda più recentemente ad una fotografia intimista, di paesaggi e di atmosfere, capace di stendere suadenti veli poetici su squarci di implacabile consapevolezza; ferite dell'anima inferte e risanate.
Questa foto, tratta dal volume “l'Incanto”, del 2004, ci parla di abbandoni, di solitudini, di rese, di attese; ma forse anche di giochi, di allegria, di gioie sensuali.
L'immagine dice e non dice, accenna, sussurra, rispetta la nostra libertà di adulti di muoverci a piacere dentro una mappa semantica, vellica il gusto infantile di fantasticare la fiaba, con mostri, streghe, avventure, eccitazione. Lieto fine, forse.
Marialba gioca col nostro immaginario, donandoci il suo con gesti discreti, battiti di ciglia scevri da sovrastrutture, esenti da lirismi preconfezionati. Può la poesia spiegare la poesia? Può ucciderla, questo sì, magari per gelosia.
In questa foto c'è una tensione che connette il fruitore col desiderio dell'autrice, che è brama di conoscere, di esplorare, di condividere un destino comune; di confermarsi che il mondo continua a girare, nonostante le sue pause, i ritmi sincopati, i salti di coscienza.
La vita scorre ai margini, per scoprirla occorre prendere vie laterali, soffermarsi su indizi periferici per raggiungere l'unica verità che conta, quella delle emozioni.
Il fotogramma di Marialba è un teatro, un palcoscenico dove gli attori hanno abbandonato i loro costumi di scena per concedersi una pausa, cambiarsi d'abito, oppure approfittare per fuggire, abbandonare per sempre la recita, concedersi il sollievo della scomparsa. Lasciando solo poche fatue tracce del loro passaggio, di cui la fotografia raccoglie la memoria, aprendo nuove trame possibili nel nostro immaginario.
Tra un momento torneranno i nostri protagonisti, bagnati e felici dopo l'abluzione in qualche fonte termale, in uno dei paesi (Italia, Francia, Grecia) nei quali la Nostra, in un arco di tempo tra il 1990 e il 2000, ha cercato l'Incanto. Oppure no, resteranno dispersi per sempre, e quello a cui stiamo assistendo sono gli ultimi palpiti di un intimo crepuscolo, al quale non ci resta che abbandonarci, per continuare fino alla fine a sorprenderci.
Più penso e più penso, così a poco a poco, nuovi, vedo tutti gli esseri conosciuti farsi in me sorprendenti.
Paul Valery
Marialba Russo - "L'Incanto", 1995
Marialba Russo -L'Incanto
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Marialba Russo -L'Incanto
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Marialba Russo -L'Incanto
l' autore non lo conoscevo, la foto è davvero molto bella, quello che hai scritto è davvero interessante e mi ha spinto a cercare ulteriori informazioni oltre ad altre foto ma non ho trovato molto, anche nel suo sito internet se ne contano poche....
questo rende maggiormente prezioso il testo di Carlo che ringrazio, comunque se avete qualche link da suggerire.
otto.
questo rende maggiormente prezioso il testo di Carlo che ringrazio, comunque se avete qualche link da suggerire.
otto.
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Marialba Russo -L'Incanto
Grazie Otto!
Quanto ai link, purtroppo non ho nulla più di quel che si trova googleggiando.
Quanto ai link, purtroppo non ho nulla più di quel che si trova googleggiando.
Ciao
Carlo
Carlo