Ciao a tutti da Milano. Ciao
Quartiere Bicocca
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- MarcoBiancardi
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Re: Quartiere Bicocca
Una versione monocroma e aggiornata della “città che sale” di Boccioni, questa è la mia prima impressione, della Milano che non si ferma mai e che nella tua versione presenta anche una salda connessione con la terra oltre che con il cielo.
- Ottavio Colosio
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Re: Quartiere Bicocca
Testimonianza dello sviluppo urbanistico..ci vorranno ancora diversi lustri di "lievitazione" per questo scatto..io lo apprezzo di gia'.
Saluti
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia è un'applicazione lineare da R3 in R2
Ottavio
Matematicamente parlando, la fotografia è un'applicazione lineare da R3 in R2
- Carlo Riggi
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Re: Quartiere Bicocca
Uno scatto pregevole.
Per entrare in CEF mode, dico pure che c'è qualcosa che non mi convince. Non mi è facile individuarlo e spiegarlo.
Credo sia frutto dello scroll che ho dovuto fare per vederla tutta (poi l'ho aperta pure con un altro programma che mi consentisse di vederla intera). Dall'alto in basso, a un certo punto ho avuto l'impressione che dovesse finire lì, e invece continuava ancora. La parte bassa chiude bene, con i ciuffi d'erba un po' più scuri, ma fra la parte superiore e quella inferiore sembra esserci un salto di genere. Quella di sopra contiene un gioco di masse disposte in maniera più tradizionale, con l'ombra sul palazzo e l'alberello in centro. Una dialettica classica del bianco e nero, sia pur trattata nel modo evanescente e fantasmatico che ti contraddistingue. La parte inferiore invece è il vuoto, la sospensione, quel nulla significante che spesso è la cifra delle tue foto. Ecco, questa doppia tensione compositiva non aggiunge, ma toglie alla mia visione. Del tutto personale, ovviamente.
Per entrare in CEF mode, dico pure che c'è qualcosa che non mi convince. Non mi è facile individuarlo e spiegarlo.
Credo sia frutto dello scroll che ho dovuto fare per vederla tutta (poi l'ho aperta pure con un altro programma che mi consentisse di vederla intera). Dall'alto in basso, a un certo punto ho avuto l'impressione che dovesse finire lì, e invece continuava ancora. La parte bassa chiude bene, con i ciuffi d'erba un po' più scuri, ma fra la parte superiore e quella inferiore sembra esserci un salto di genere. Quella di sopra contiene un gioco di masse disposte in maniera più tradizionale, con l'ombra sul palazzo e l'alberello in centro. Una dialettica classica del bianco e nero, sia pur trattata nel modo evanescente e fantasmatico che ti contraddistingue. La parte inferiore invece è il vuoto, la sospensione, quel nulla significante che spesso è la cifra delle tue foto. Ecco, questa doppia tensione compositiva non aggiunge, ma toglie alla mia visione. Del tutto personale, ovviamente.
Ciao
Carlo
Carlo