Basilicata, 2010

[Carlo Riggi]

[MarcoBiancardi]

E l’occhio si muove come coast to coast da un lato all’altro del fotogramma per seguire questa bellissima narrazione per immagine, una storia semplice in un mondo forse non ancora scomparso e che potrebbe convivere con le sue tradizioni anche nella regione moderna e sviluppata in cui la Basilicata sta evolvendo.

[Sergio Lovisolo]

Nella mia sensibilità (e non vorrei qui riaprire il dibattito sui tagli)la foto finisce col panno nero centrale. Li avrà pur messi qualcuno quei panni, ma non quella signora.
Naturalmente, una foto bellissima, che avrebbe potuto essere scattata forse anche cent'anni prima, e racconta come, in qualche luogo, il tempo si ferma.

[otto]

interessante la sincronizzazione degli sguardi, penso che la foto prenda forza dal berretto casuale e inusuale sulla signora...una foto che va gustata lentamente come un liquore che sta per finire.

ora mi è venuta voglia di sfogliarmi un libro di un autore che amo molto: EXILS, perché c' è qualcosa di non ben definito che mi ha riportato ai suoi enigmi.

otto.

[Carlo Riggi]

Grazie Marco, Sergio e Otto!

[Andrea Podesta']

...un gioco a nascondino, più psicologico che reale, che aumenta la fantasia di possibili dialoghi, diversamente generazionali ...

[Lorenzo]

Come avrà fatto l'anziana donna (con il volto mascolino scolpito ) a trasferirsi dal lontano villaggio di Nazarè in Basilicata insieme a quel bimbo che aveva appena smesso di giocare dalle parti della Cattedrale di Palermo? Un saluto Lorenzo

[GiuseppePapale]

Un'immagine bivalente; divisa a metà, una parte antica e nera; l'altra parte con grigi sempre più chiari ed il bimbo che pare appartenere ad un'altra epoca, sorpreso ma consapevole d'essere li.

[Carlo Riggi]

Grazie Andrea, Lorenzo e Giuseppe!