Sindrome nevrotica
Sindrome nevrotica
"Una conferma all'opportunità del riconoscimento nella fotografia,di un'identità non solo oggettuale ma anche comportamentale,viene dall'attenzione che gli studiosi di psicologia e gli stessi terapeuti hanno da tempo posto all'operazione fotografica. Una sintetica ma stimolante mappa interpretativa ,in chiave psicologica,dell'atto fotografico e' quella tracciata nel suo intervento da Emilio Servadio che giunge fino ad individuare il ruolo assunto dalla fotografia in talune sindromi nevrotiche. Anche senza toccare il limite del patologico sono però più che evidenti le implicazioni psicologiche presenti nell'intera operazione fotografica. Le più clamorose riguardano la fase di ripresa (voyeurismo,fissazione,conservazione) altre,non meno rilevanti,caratterizzano i momenti successivi ,spesso segnati da vere e proprie pulsioni esibizionistiche o,ancora una volta,voyeuristiche".
( da Claudio Marra "le idee della fotografia " Mondadori)
È' così,dunque? Siamo tutti dei voyeur....?!?
( da Claudio Marra "le idee della fotografia " Mondadori)
È' così,dunque? Siamo tutti dei voyeur....?!?
Maurizio Cassese
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Sindrome nevrotica
Servadio però scriveva queste cose nel 1970. Giuste, per carità, ma un po' datate.
Anche il testo di Marra non è nuovissimo (2001), direi che la riflessione su fotografia e psicoanalisi, nel frattempo, ha fatto qualche passetto oltre esibizionismi, voyeurismi ed altre perversioni.
Anche il testo di Marra non è nuovissimo (2001), direi che la riflessione su fotografia e psicoanalisi, nel frattempo, ha fatto qualche passetto oltre esibizionismi, voyeurismi ed altre perversioni.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Sindrome nevrotica
Ciao Carlo,Carlo Riggi ha scritto: ↑lun mag 20, 2019 3:49 pmServadio però scriveva queste cose nel 1970. Giuste, per carità, ma un po' datate.
Anche il testo di Marra non è nuovissimo (2001), direi che la riflessione su fotografia e psicoanalisi, nel frattempo, ha fatto qualche passetto oltre esibizionismi, voyeurismi ed altre perversioni.
ho una piccola domanda riguardo quello che hai scritto, ovvero, un testo più attuale su tale argomento può essere considerato "Con la coda dell'occhio" di Marina Ballo Charmet?
Lo sto leggendo proprio in questi giorni, taluni argomenti per me sono un bel po' ostici, ma il libro è di sicuro interesse.
Un cordiale saluto.
Pietro.
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Sindrome nevrotica
Non lo conoscevo, ma direi proprio di sì. La pubblicazione è recente e l'autrice, da quello che ho visto, mi pare che abbia le carte in regola. Dalle recensioni e da qualche stralcio letto, inoltre, mi piace il fatto che si metta in evidenza il non visibile in fotografia, o il visibile in tralice, piuttosto che il visibile tout court. Mi sento molto in linea con questo.
Ti ringrazio per la segnalazione, l'ho già messo nella lista dei desideri.
Ti ringrazio per la segnalazione, l'ho già messo nella lista dei desideri.
Ciao
Carlo
Carlo
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Sindrome nevrotica
Aggiornamento: non è più nella lista dei desideri; è transitato dal carrello.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Sindrome nevrotica
Sembrerebbe,però, che con l'avvento dei "fototelefoni" e dei social media in genere ,le due pratiche,voyeurismo ed esibizionismo,siano state esaltate un bel po' rispetto agli anni "70....
Maurizio Cassese
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Sindrome nevrotica
Non è che esibizionismo e voyeurismo siano scomparsi dai tempi di Servadio. Ma il fenomeno dei selfie, a mio avviso, va letto oltre la sua determinante perversa. Il fenomeno ha a che fare con una dimensione narcisistica che tocca l'incertezza esistenziale, più che la soddisfazione libidica. Pensiamo alla coazione a mostrare cosa si fa, dove si è, cosa si sta mangiando... Sembra che siamo mossi dal bisogno di accertarsi che ci siamo, che esistiamo, e che gli altri possano attestarlo.
Il tanto vituperato selfie per me non è dissimile dal "caro diario", in cui l'adolescente raccontava se stesso per capire chi fosse. Uno strumento di individuazione.
Il tanto vituperato selfie per me non è dissimile dal "caro diario", in cui l'adolescente raccontava se stesso per capire chi fosse. Uno strumento di individuazione.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Sindrome nevrotica
Centrato in pieno il tema principale del libro.Carlo Riggi ha scritto: ↑lun mag 20, 2019 5:11 pm...mi piace il fatto che si metta in evidenza il non visibile in fotografia, o il visibile in tralice, piuttosto che il visibile tout court. Mi sento molto in linea con questo.
Ti ringrazio per la segnalazione, l'ho già messo nella lista dei desideri.
Son ben felice di aver contribuito
Questo il sito web dell'autrice.
Un saluto.
Pietro.
Re: Sindrome nevrotica
Che poi sarebbe l' "insaturo" di Carlo Riggi ? Da denunciare per plagio !P.Max ha scritto: ↑mar mag 21, 2019 8:57 amCentrato in pieno il tema principale del libro.Carlo Riggi ha scritto: ↑lun mag 20, 2019 5:11 pm...mi piace il fatto che si metta in evidenza il non visibile in fotografia, o il visibile in tralice, piuttosto che il visibile tout court. Mi sento molto in linea con questo.
Ti ringrazio per la segnalazione, l'ho già messo nella lista dei desideri.
Son ben felice di aver contribuito
Questo il sito web dell'autrice.
Un saluto.
Pietro.
Maurizio Cassese
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta:
Re: Sindrome nevrotica
Che dire? Ne ho letto circa metà e sono un po' deluso. Un libro molto autoreferenziale, incentrato solo su di sé e sui propri lavori. Tutto un apparato teorico psicoanalitico ("psicanalitico", sic! ) chiamato a soccorso di un'unica idea di fondo, quella della perifericità che si fa centralità, e di fotografie che, forse, fanno un po' fatica a reggersi da sole. Ma questa è una valutazione critica mia, del tutto soggettiva.
Idee già scritte (con pudore, dico anche dal sottoscritto, in modo certamente meno dotto. Manderò una copia alla collega, visto che non mi cita...), e anche qualche contraddizione. O così a me pare.
A pag. 39 scrive: tendo a lavorare con la macchina di grande formato perché diventerebbe un elemento che si mette "in mezzo" tra me e il luogo che devo riprendere".
A pag. 61 invece sembra aderire appieno alle tesi di Benjamin e Vaccari.
A me pare che non sia del tutto certa di cosa farsene di questa macchina, che sia piccola, grande, in mezzo, dietro... Vorrebbe eliminarla, insieme a tutta la tecnica fotografica, per avere un contatto più diretto col reale, ma poi capisce che è un elemento imprescindibile e dotato di una propria "autonomia". Per non parlare di quanto stia "in mezzo" una videocamera, visto che l'autrice realizza anche video...
Insomma, ho altro mezzo libro per modificare la mia opinione. Posso farcela.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Sindrome nevrotica
Ciao Carlo, grazie mille per la condivisione delle tue impressioni.
Io lo sto leggendo con molta calma, perché gli argomenti di cui tratta l'autrice sono per me sconosciuti, in particolar modo per quanto riguarda l'impianto psicoanalitico e mi ci serve diverso tempo per afferrare il concetto o tentare di afferrarlo, al contrario molte citazione le trovo interessanti. [Maurice Merleau Ponty su tutti che assolutamente non conoscevo]
Su questo sono pienamente d'accordo.
Concludo infine scrivendo, che cercando di approfondire meglio e cercare di dipanare qualche dubbio avevo trovato questo "podcast" su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=zaGlQXNpgLg.
Un cordiale saluto.
Pietro.
Io lo sto leggendo con molta calma, perché gli argomenti di cui tratta l'autrice sono per me sconosciuti, in particolar modo per quanto riguarda l'impianto psicoanalitico e mi ci serve diverso tempo per afferrare il concetto o tentare di afferrarlo, al contrario molte citazione le trovo interessanti. [Maurice Merleau Ponty su tutti che assolutamente non conoscevo]
Tanto dotti, faccio una fatica a starci dietro...Idee già scritte (con pudore, dico anche dal sottoscritto, in modo certamente meno dotto. Manderò una copia alla collega, visto che non mi cita...), e anche qualche contraddizione. O così a me pare.
Non vorrei ricordarmi male ma lei dice che tenda a non lavorare con il grande formato.A pag. 39 scrive: tendo a lavorare con la macchina di grande formato perché diventerebbe un elemento che si mette "in mezzo" tra me e il luogo che devo riprendere".
A me pare che non sia del tutto certa di cosa farsene di questa macchina, che sia piccola, grande, in mezzo, dietro... Vorrebbe eliminarla, insieme a tutta la tecnica fotografica, per avere un contatto più diretto col reale, ma poi capisce che è un elemento imprescindibile e dotato di una propria "autonomia". Per non parlare di quanto stia "in mezzo" una videocamera, visto che l'autrice realizza anche video...
Su questo sono pienamente d'accordo.
Anche io debbo ancora finirlo, però una volta terminato, magari sarebbe bello ridiscuterne qui.Insomma, ho altro mezzo libro per modificare la mia opinione. Posso farcela.
Concludo infine scrivendo, che cercando di approfondire meglio e cercare di dipanare qualche dubbio avevo trovato questo "podcast" su Youtube https://www.youtube.com/watch?v=zaGlQXNpgLg.
Un cordiale saluto.
Pietro.
- Carlo Riggi
- Messaggi: 3192
- Iscritto il: mar gen 16, 2018 12:27 pm
- Località: Milazzo
- Contatta: