Santa Agata 2011

[Lorenzo]

Sono davvero tante immagini - spero non troppe - soprattutto notturne della mia esperienza risalente al 2011 e purtroppo non ripetuta. Devo ringraziare Carlo per avere con la ricca serie da lui proposta suscitato in me la voglia di tirare fuori dal cassetto queste negative (che non avevo fino ad ora neanche passato allo scanner). Certamente c'è il rischio di stancare nel proporre una serie così numerosa. Ma prevale anche in me l'esigenza di legare i vari momenti della narrazione in modo da tentare di restituire quella particolare atmosfera che cattura il visitatore e lascia un'impronta indelebile (come le macchie di cera sulle scarpe). Ringrazio perciò per la pazienza e ovviamente per le impressioni e i suggerimenti quanti vorranno soffermarsi. Un saluto Lorenzo

[Sergio Lovisolo]

Sono immagini molto pacate, quasi intime, molto umane e poco pagane o invasate. Ho provato a tagliare delle strette
strisciate e ne vien fuori un quadro straordinario di volti, utilizzando la funzionalità espandi visuale (ovviamente senza espandere la medesima). L'ultima vive di vita propria,molto bella.
Un ottimo lavoro.

[MarcoBiancardi]

un classico del reportage, un buon lavoro documentario con alcune punte di diamante qua e là, immagini che si staccano dalle altre per intensità.

[Carlo Riggi]

Molto buone, Lorenzo! Qualche ridondanza qua e là, ma nessuno meglio di me può capire l'esigenza di rappresentare il mutuperio di questa festa attraverso un caleidoscopio di immagini. Tutte di ottima fattura, per altro. Così come se come non sia facile per niente isolare pezzi di intimità nel caos, e trovare sempre buona luce come nelle tue foto, specie di sera.

[otto]

molte davvero belle, le mie preferite la prima orizzontale e la prima verticale, ma fatico a percepire una narrazione degli eventi, colgo un intensità spirituale solo su alcune foto e noto ridondanza in molte delle foto presentate, specie nella parte finale dove a mio parere una maggior selezione andava sicuramente fatta, ci sono diversi doppioni.

Trovo la prima decina di foto la parte più intensa e che regge meglio una certa omogeneità a livello di atmosfera percepita poi iniziano della "pause" con foto delle persone che partecipano osservando, per tornare in un secondo momento alla narrazione iniziale ma questa volta con immagini più deboli, poi il ritmo per niente incalzante viene interrotto da foto (seppur molto belle) che sembrano estranee all' evento (o potrebbero essere state fatte da uno stato d' animo molto diverso), come quella della signora davanti alla saracinesca o quella del cestino con l' "omo de panza" sullo sfondo.....si continua con molti scatti di ritratti sulla folla, mi aspetto che accada qualcosa perché stanno osservando qualcosa e invece si finisce in ottimi notturni con diversi doppioni che annunciano, o almeno io percepisco la fine di quello che non sono riuscito a vedere, vanno tutti a casa...
mi lascia la sensazione di non concluso, mi sono perso un pezzo o forse sono piccolo ed in mezzo alla folla non sono riuscito a vedere.

otto.

[Andrea Podesta']

... penso che la numerosa serie sia un pò appesantita dalle ripetizioni presenti sul finale dall'uscita di scena del pubblico; trovo straordinaria la resa regolare dei notturni sia sulle luci che nelle ombre, sopratutto pensando ad una esposizione a pellicola dove nessuna foto soffre nemmeno di mosso involontario.