uovo marino
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otto.
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- Carlo Riggi
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Re: uovo marino
fuori dal coro: ma tutta questa vignettatura, la vedo in questa come anche in moltissime altre foto in rete e che penso non sia nemmeno dovuta ad una aberrazione ottica primaria per l'uso intenzionale di lenti non corrette, ma aggiunta poi in post produzione, non sta diventando uno stilema un po' abusato?
Scusami Otto.
Scusami Otto.
- Carlo Riggi
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Re: uovo marino
Cos'è uno stilema? E' il tratto caratteristico di un genere, di un autore, di un periodo.
Non è forse uno stilema il bianconero? Tanto più se non legato a un limite del supporto ma ad un uso intenzionale?
Non è uno stilema la rima delle poesie? E anche la non rima o la non punteggiatura?
Non è uno stilema l'astrattismo in pittura? L'impressionismo? L'espressionismo astratto?.. Da parte di pittori non certo incapaci di esprimersi con un più diretto figurativismo?
Non è uno stilema in musica la rinuncia al sistema tonale?
Sono tutte espressioni epocali. Tutte rischiano di risultare abusate, se ripetute in maniera meccanica. Tutte hanno sublimi interpreti, ai quali magari si ispirano i più.
Nel mio modo di fotografare, la vignettatura riconduce all'idea di sogno, di intravisto, di palpebre ancora chiuse al mattino, quando troppa luce ferisce, e attraverso le ciglia socchiuse la realtà appare sfrangiata, si evidenziano certi elementi mentre gli altri risultano sfuocati, oscuri, dispersi. Piccole impressioni parziali che vanno a comporre il quadro di un'emozione in parte visibile in parte evocata.
Uso uno stilema per esprimere tutto questo. Certo! Il problema è se e quando arriva, e se e quando diventa stucchevole.
Che è poi la differenza, da che mondo è mondo, tra una buona opera e una mediocre.
Non è forse uno stilema il bianconero? Tanto più se non legato a un limite del supporto ma ad un uso intenzionale?
Non è uno stilema la rima delle poesie? E anche la non rima o la non punteggiatura?
Non è uno stilema l'astrattismo in pittura? L'impressionismo? L'espressionismo astratto?.. Da parte di pittori non certo incapaci di esprimersi con un più diretto figurativismo?
Non è uno stilema in musica la rinuncia al sistema tonale?
Sono tutte espressioni epocali. Tutte rischiano di risultare abusate, se ripetute in maniera meccanica. Tutte hanno sublimi interpreti, ai quali magari si ispirano i più.
Nel mio modo di fotografare, la vignettatura riconduce all'idea di sogno, di intravisto, di palpebre ancora chiuse al mattino, quando troppa luce ferisce, e attraverso le ciglia socchiuse la realtà appare sfrangiata, si evidenziano certi elementi mentre gli altri risultano sfuocati, oscuri, dispersi. Piccole impressioni parziali che vanno a comporre il quadro di un'emozione in parte visibile in parte evocata.
Uso uno stilema per esprimere tutto questo. Certo! Il problema è se e quando arriva, e se e quando diventa stucchevole.
Che è poi la differenza, da che mondo è mondo, tra una buona opera e una mediocre.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: uovo marino
ringrazio Marco e Carlo per i loro commenti...
non ho molto da aggiungere alla precisa disamina di Carlo che condivido e apprezzo per contenuto, a Marco dico solo che per quanto mi riguarda non c'è nessuna post produzione, in questo caso è stata usata una lente di plastica lomography, mentre altre volte ho usato ottiche di formato minore (aps-c) su sensori fullframe, oppure dei filtri o paraluce di dimensione ridotta rispetto a quella voluta per la lente frontale per ottenere una vignettatura meccanica.
condivido inoltre con Carlo che non è un soggetto interessante, mi pento di averla postata, ma in un recente intervento di Pier Maria in cui chiedeva se si sarebbe visto il mare.....ecco sono stato tentato a mostrarlo andando contro alle intenzioni iniziali, dinamiche da forum
otto.
non ho molto da aggiungere alla precisa disamina di Carlo che condivido e apprezzo per contenuto, a Marco dico solo che per quanto mi riguarda non c'è nessuna post produzione, in questo caso è stata usata una lente di plastica lomography, mentre altre volte ho usato ottiche di formato minore (aps-c) su sensori fullframe, oppure dei filtri o paraluce di dimensione ridotta rispetto a quella voluta per la lente frontale per ottenere una vignettatura meccanica.
condivido inoltre con Carlo che non è un soggetto interessante, mi pento di averla postata, ma in un recente intervento di Pier Maria in cui chiedeva se si sarebbe visto il mare.....ecco sono stato tentato a mostrarlo andando contro alle intenzioni iniziali, dinamiche da forum
otto.
- MarcoBiancardi
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Re: uovo marino
grazie Carlo per il contibuto, con cui concordo per il signifcato generale e per l'onesta ammissione che poi è tutta questione di misura, di uso appropriato all'immagine in questione e non di abuso, a cui mi riferivo.Carlo Riggi ha scritto: ↑sab mag 19, 2018 9:11 amCos'è uno stilema? E' il tratto caratteristico di un genere, di un autore, di un periodo...
....Uso uno stilema per esprimere tutto questo. Certo! Il problema è se e quando arriva, e se e quando diventa stucchevole.
Che è poi la differenza, da che mondo è mondo, tra una buona opera e una mediocre.
Grazie anche a Otto per la precisazione "tecnica", la scelta quindi di un preciso strumento fotografico per applicare un certo linguaggio espressivo.
No, non devi pentirti di averla postata solo per aver suscitato un piccola critica/discussione, che era più in generale che riferita alla foto in sé.
Viva comunque la discussione e la diversità dei pareri, dei gusti e degli stili espressivi, che dovrebbero essere il sale di questo forum.
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Re: uovo marino
Grazie Carlo, bellissimo intervento.
Otto: non pentirti, ogni istinto (quando non pericoloso per se e gli altri) merita di essere seguito.
Condivido però chi ha detto che l'immagine non mi prende.
Otto: non pentirti, ogni istinto (quando non pericoloso per se e gli altri) merita di essere seguito.
Condivido però chi ha detto che l'immagine non mi prende.
Cordialmente
Giuseppe
Giuseppe
Re: uovo marino
grazie Giuseppe...
otto.
otto.
Re: uovo marino
Caro Otto, a prescindere (come diceva il grande Totò) dalle questioni di "estetica": ma cosa vuol dire?
O forse quelli che "ognuno ci vede quello che ci vede" e buona notte al secchio?
O forse quelli che "ognuno ci vede quello che ci vede" e buona notte al secchio?
Buona luce
Nicola
Nicola
Re: uovo marino
Guarda Otto, generalmente quando vedo delle foto che non mi piacciono, qui su Close, non esprimo parere, preferisco tacere perché io credo che ognuno abbia il sacrosanto diritto di esprimersi (fotograficamente) come meglio crede e come meglio sa fare. Però, però (nella vita pare ci sia sempre un però) nel caso dell'uovo marino non credo si sia in presenza di un errore o di una incapacità (a volte nelle gallerie si vedono infatti foto dove la post produzione è veramente carente, o dove le inquadrature sono proprio "sbagliate", o altre cose ancora). No, qui proprio c'è la teorizzazione, la spiegazione/giustificazione tecnico espressiva. E va bene l'onirico, il non saturo (alla Riggi per intenderci), il non detto, ma almeno un minimo di senso una foto lo deve richiamare. O no? E qui dove sta? Me lo dici tu o me lo devo trovare io?
Otto se non sapessi che tu le foto le sai fare, e le sai fare anche bene, non avrei scritto: quindi, per favore, non prendertela e soprattutto smettila di fare foto con le lenti di plastica.
PS Io ho consapevolezza di trovarmi in un consesso di ricercatori raffinati(e non è scritto con ironia), ma perché questo amore smisurato per Olga? Devo confessare che sono passato tra siti di badanti, belle figliole, siti di stirerie e camicerie e ho impiegato un bel po' prima di giungere alla fine al sito giusto, holga lomography. Ehi, alla buon'ora!
Otto se non sapessi che tu le foto le sai fare, e le sai fare anche bene, non avrei scritto: quindi, per favore, non prendertela e soprattutto smettila di fare foto con le lenti di plastica.
PS Io ho consapevolezza di trovarmi in un consesso di ricercatori raffinati(e non è scritto con ironia), ma perché questo amore smisurato per Olga? Devo confessare che sono passato tra siti di badanti, belle figliole, siti di stirerie e camicerie e ho impiegato un bel po' prima di giungere alla fine al sito giusto, holga lomography. Ehi, alla buon'ora!
Buona luce
Nicola
Nicola
Re: uovo marino
grazie Nicola del tuo tempo, apprezzo molto il tuo commento, non è una risposta di cortesia, apprezzo veramente e non ho nessun motivo di prendermela, anzi...ammetto che condivido il tuo pensiero, fosse stata una foto postata da altri forse mi sarei posto le stesse domande, ma in questo caso sono stato io a pubblicare e il bello è che non so dare comunque nessuna risposta a quello che mi chiedi.
Non era questa una foto che avevo intenzione di mostrare, ma sono rimasto invischiato in quelle dinamiche che considero da forum perché in un commento che ho molto gradito ad una mia foto precedente ci si chiedeva se si sarebbe visto il mare (e come succede a volte che qualcuno mostra la foto di un gatto e di conseguenza anche altri con leggerezza mostrano una propria foto di gatto), io con leggerezza ho voluto mostrare il mare, nonostante non sia una foto di cui poteva essermi utile una critica o un commento visto che non la sento come una foto con cui è nato un particolare legame, ma era l' unica fatta quel giorno, lo stesso giorno di quella mia foto precedente, in cui si vedeva il mare...
e il mio mare credo con qualche accenno di aver tentato di mostrato, non è fatto di sole cocente, di bagnati, di asciugamani ed ombrelloni, lo evito proprio d' estate, lo preferisco quando non c'è quasi nessuno nel tardo autunno o in una calda giornata invernale, per una passeggiata con la famiglia quando è possibile fare una corsa sulla sabbia o giocare con la sabbia e con i rami che si possono trovare lungo la battigia, di sicuro le poche volte che sono andato al mare un pallone non è mai mancato...
ecco che una foto senza senso ed insignificante svela qualcosa del mio vissuto, dei miei ricordi...... e senza la lente di plastica forse non l' avrei mai scattata perché è proprio quella vignettatura che magneticamente ha composto gli elementi come colonne portanti di una bella giornata.
otto.
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Re: uovo marino
...Cavoli che casino, scusami Otto pensavo di fare una domanda innocente. Un saluto.
- MarcoBiancardi
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Re: uovo marino
lasciatemi dire che sono contento che in questo forum si possa discutre civilmente e con rispetto reciproco delle differenti opinioni e valutazioni; tornando alla tua foto, caro Otto, secondo me non è assolutamente un'immagine banale o da buttare e le sensazioni e il significato che racconti traspaiono secondo me chiaramente e qui mi differenzio da Nicola.otto ha scritto: ↑lun mag 21, 2018 1:19 am... e il mio mare credo con qualche accenno di aver tentato di mostrato, non è fatto di sole cocente, di bagnati, di asciugamani ed ombrelloni, lo evito proprio d' estate, lo preferisco quando non c'è quasi nessuno nel tardo autunno o in una calda giornata invernale, per una passeggiata con la famiglia quando è possibile fare una corsa sulla sabbia o giocare con la sabbia e con i rami che si possono trovare lungo la battigia, di sicuro le poche volte che sono andato al mare un pallone non è mai mancato...
ecco che una foto senza senso ed insignificante svela qualcosa del mio vissuto, dei miei ricordi...... e senza la lente di plastica forse non l' avrei mai scattata perché è proprio quella vignettatura che magneticamente ha composto gli elementi come colonne portanti di una bella giornata.
otto.
Non è detto però che la lente di plastica sia sempre se non il modo migliore, l'unico modo per narrare e trasmetere tutto ciò, tu hai scelto quel tipo di interpretazione cromatica e la vignettatura - tornando alla mia critica iniziale forse un po' "di moda" e a volte abusata e scontata, ma si può (dico si può, non dico si deve) fare fotografia espressiva, meta-realistica, che suggerisca emozioni ed atosfere più che crudamente mostrare, anche con altri strumenti dell' arte fotografica.
- Carlo Riggi
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Re: uovo marino
Caro Nicola, apprezzo anch'io la sincerità del tuo commento, ma non credo di condividerlo. Tralascio la parte in cui dici che non commenti le foto che non ti piacciono. È una scelta che comprendo, Anch'io l'ho adottata in altri contesti in cui mi sentivo un po' ospite, ma credo che qui sarebbe opportuno anche manifestare liberamente il dissenso, quando è il caso, per provare a mantenere alta la tensione dialettica e la qualità complessiva, sia delle foto, sia della critica. Senza tema di urtare le sensibilità. Poi, se qualcuno si offende, pazienza.
Ma ciò con cui non concordo è soprattutto la visione che esprimi su questo genere di foto. Io stesso ho detto che questa foto di Otto non mi sembrava all'altezza delle altre. Ma ugualmente devo dire che per me è un'ottima foto. Il pallone abbandonato sulla spiaggia potrebbe dare moltissime suggestioni, la resa, l'abbandono, i giochi perduti, oppure evocare contenuti ancora più ampi, come appunto la genesi, l'incontro tra l'uovo e il materno marino, la cova, il cratere primigenio da cui inizia la vita...
Credo che chiederne il significato all'autore non sia così utile. L'autore di una fotografia, a meno che non sia costruita a tavolino, riporta un'emozione, una sensazione, il riflesso legato a uno stimolo percettivo, un dettaglio che si impossessa della sua attenzione. Spesso non sa perché ha realizzato quella foto, Ma sa che essa gli restituisce delle emozioni, ancora non verbalizzabili. Se lo fossero completamente, probabilmente quella foto non l'avrebbe neppure scattata, Allora, credo che sia più utile che il fruitore contribuisca a questo processo di esplorazione, o co-costruzione, dei significati, lasciandosi andare al flusso delle proprie emozioni, o anche stroncando la foto, dicendo che non arriva, che si tratta di uno stilema, per citare Marco, puro ossequio a una moda... Ma chiedere conto all'autore, per filo e per segno, del significato di una foto di impatto come questa, credo che sia vagamente castrante.
Quanto alla Holga, con l'acca , credo che essa sia uno degli strumenti con i quali queste percezioni parziali e frammentate possano essere rese con il più alto gradiente evocativo. Non va mitizzato lo strumento in sé, ogni strumento può essere piegato ai propri scopi creativi, però credo che nella configurazione di questo particolare apparecchio sussistano degli elementi di contrasto che lo rendono particolarmente fecondo per questo tipo di risultati. Il combinato tra la qualità del medio formato e la precarietà di un obiettivo di plastica, per esempiio, già di per sé rappresenta una di quelle antinomie spiazzanti, in grado di suscitare un cortocircuito. Oppure la quasi totale assenza di gestione della luce, che costringe ad affidarsi alle peculiarità dell'apparecchio, di fatto mettendogli in mano buona parte della resa finale, all'insegna di una notevole, e consapevole (ossimoro), aleatorietà.
Questo in fondo fa questo tipo di fotografia, creare cortocircuiti! A volte essi sono più espliciti, più penetranti, più riusciti, a volte sono meno comprensibili, altre volte ancora risultano stucchevoli. Ma non credo che la categoria della comprensione lucida e razionale possa essere la più adatta ad esplorare i significati di immagini come questa, che, in un certo senso, potremmo definire "impressionistiche" .
Ma ciò con cui non concordo è soprattutto la visione che esprimi su questo genere di foto. Io stesso ho detto che questa foto di Otto non mi sembrava all'altezza delle altre. Ma ugualmente devo dire che per me è un'ottima foto. Il pallone abbandonato sulla spiaggia potrebbe dare moltissime suggestioni, la resa, l'abbandono, i giochi perduti, oppure evocare contenuti ancora più ampi, come appunto la genesi, l'incontro tra l'uovo e il materno marino, la cova, il cratere primigenio da cui inizia la vita...
Credo che chiederne il significato all'autore non sia così utile. L'autore di una fotografia, a meno che non sia costruita a tavolino, riporta un'emozione, una sensazione, il riflesso legato a uno stimolo percettivo, un dettaglio che si impossessa della sua attenzione. Spesso non sa perché ha realizzato quella foto, Ma sa che essa gli restituisce delle emozioni, ancora non verbalizzabili. Se lo fossero completamente, probabilmente quella foto non l'avrebbe neppure scattata, Allora, credo che sia più utile che il fruitore contribuisca a questo processo di esplorazione, o co-costruzione, dei significati, lasciandosi andare al flusso delle proprie emozioni, o anche stroncando la foto, dicendo che non arriva, che si tratta di uno stilema, per citare Marco, puro ossequio a una moda... Ma chiedere conto all'autore, per filo e per segno, del significato di una foto di impatto come questa, credo che sia vagamente castrante.
Quanto alla Holga, con l'acca , credo che essa sia uno degli strumenti con i quali queste percezioni parziali e frammentate possano essere rese con il più alto gradiente evocativo. Non va mitizzato lo strumento in sé, ogni strumento può essere piegato ai propri scopi creativi, però credo che nella configurazione di questo particolare apparecchio sussistano degli elementi di contrasto che lo rendono particolarmente fecondo per questo tipo di risultati. Il combinato tra la qualità del medio formato e la precarietà di un obiettivo di plastica, per esempiio, già di per sé rappresenta una di quelle antinomie spiazzanti, in grado di suscitare un cortocircuito. Oppure la quasi totale assenza di gestione della luce, che costringe ad affidarsi alle peculiarità dell'apparecchio, di fatto mettendogli in mano buona parte della resa finale, all'insegna di una notevole, e consapevole (ossimoro), aleatorietà.
Questo in fondo fa questo tipo di fotografia, creare cortocircuiti! A volte essi sono più espliciti, più penetranti, più riusciti, a volte sono meno comprensibili, altre volte ancora risultano stucchevoli. Ma non credo che la categoria della comprensione lucida e razionale possa essere la più adatta ad esplorare i significati di immagini come questa, che, in un certo senso, potremmo definire "impressionistiche" .
Ciao
Carlo
Carlo
Re: uovo marino
Va bene, credo sia inevitabile constatare l'impossibilità, o quanto meno la difficoltà, di trovare un punto di incontro, perché nonostante i vostri cortesi interventi, mi rimangono ancora troppi dubbi e troppe questioni aperte. Non voglio farla troppo lunga, già in un altro post (viewtopic.php?f=4&t=507) avevo sollevato la questione della bellezza: ora aspettiamo il nuovo libro di Carlo, ma il sottotitolo "la mia battaglia contro la bellezza" non lascia presagire nulla di buono .
Lo so, non è mai il caso di chiedere all'autore cosa significhi la sua opera, e so anche che su un'immagine sia necessaria una collaborativa co-costruzione per raggiungere ipotesi di interpretazione, ma a monte di tutto rimane sempre, ineludibile, il fatto che un'immagine, qualsiasi immagine, sia fotografica che no, deve (e questo è naturalmente solo il mio modesto punto di vista) produrre piacere in chi la osserva. Io non posso essere respinto da un'opera, ma non sono purtroppo in grado, qui, di spiegare compiutamente cosa fa sì che un'immagine mi piaccia o meno. E, del resto, non mi piacciono solo le immagini cosiddette belle: ciò è particolarmente vero soprattutto per la fotografia, dove siamo stati abituati a guardare con "piacere" anche ciò che è disperazione, fame, povertà e morte. Può la rappresentazione della morte, del dolore, produrre piacere? Le immagini che Eugene Smith realizzò a Minamata, sono drammaticamente dolorose, ma come non cogliere la "bellezza" (è improprio lo so) di quella moderna deposizione che fu "A mother bathes her child". Eppure quelle immagini si fanno guardare!
Probabilmente non sono riuscito a spiegarmi, provo infine con un ultimo esempio: potrei stamparmi l'immagine (1009) di Carlo e tenerla in bella vista perché, nonostante sia in parte fuori fuoco, nonostante la presenza invadente della grana e nonostante l'esagerata vignettatura, è un'immagine che mi piace. Perché? Perché "Vagar mi fa(i) co' miei pensieri". Mai invece potrei guardarmi e riguardarmi l'immagine (1296) sempre di Carlo, e per altro qui su Close oltre modo apprezzata. Non mi piace. Lo so ma non mi piace non basta, è necessario dare argomentazioni, argomentazioni che però io qui non so dare se non ribadire che mi pare brutta, mossa, storta, buia. Mi sembra una foto (Carlo scusami) "buttata così". Quindi?
Quindi un bel niente. Mi piace discorrere con voi, ma vi lascio nell'incertezza, ma anche nella consapevolezza che il sapere si organizza non dando risposte, ma solo seminando domande e dove le uniche domande "legittime" sono quelle che non hanno immediata risposta.
Un abbraccio
PS Per quanto riguarda poi Holga con l'acca: come lo chiamava quel tizio della Mitteleuropa?
Lo so, non è mai il caso di chiedere all'autore cosa significhi la sua opera, e so anche che su un'immagine sia necessaria una collaborativa co-costruzione per raggiungere ipotesi di interpretazione, ma a monte di tutto rimane sempre, ineludibile, il fatto che un'immagine, qualsiasi immagine, sia fotografica che no, deve (e questo è naturalmente solo il mio modesto punto di vista) produrre piacere in chi la osserva. Io non posso essere respinto da un'opera, ma non sono purtroppo in grado, qui, di spiegare compiutamente cosa fa sì che un'immagine mi piaccia o meno. E, del resto, non mi piacciono solo le immagini cosiddette belle: ciò è particolarmente vero soprattutto per la fotografia, dove siamo stati abituati a guardare con "piacere" anche ciò che è disperazione, fame, povertà e morte. Può la rappresentazione della morte, del dolore, produrre piacere? Le immagini che Eugene Smith realizzò a Minamata, sono drammaticamente dolorose, ma come non cogliere la "bellezza" (è improprio lo so) di quella moderna deposizione che fu "A mother bathes her child". Eppure quelle immagini si fanno guardare!
Probabilmente non sono riuscito a spiegarmi, provo infine con un ultimo esempio: potrei stamparmi l'immagine (1009) di Carlo e tenerla in bella vista perché, nonostante sia in parte fuori fuoco, nonostante la presenza invadente della grana e nonostante l'esagerata vignettatura, è un'immagine che mi piace. Perché? Perché "Vagar mi fa(i) co' miei pensieri". Mai invece potrei guardarmi e riguardarmi l'immagine (1296) sempre di Carlo, e per altro qui su Close oltre modo apprezzata. Non mi piace. Lo so ma non mi piace non basta, è necessario dare argomentazioni, argomentazioni che però io qui non so dare se non ribadire che mi pare brutta, mossa, storta, buia. Mi sembra una foto (Carlo scusami) "buttata così". Quindi?
Quindi un bel niente. Mi piace discorrere con voi, ma vi lascio nell'incertezza, ma anche nella consapevolezza che il sapere si organizza non dando risposte, ma solo seminando domande e dove le uniche domande "legittime" sono quelle che non hanno immediata risposta.
Un abbraccio
PS Per quanto riguarda poi Holga con l'acca: come lo chiamava quel tizio della Mitteleuropa?
Buona luce
Nicola
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- Carlo Riggi
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Re: uovo marino
Caro Nicola, sono perfettamente d'accordo, e ti ringrazio della tua posizione argutamente critica.
Sulla bellezza, però, mi piacerebbe tornare, magari nell'Agorà. E' un tema che mi interroga particolarmente, e di cui non riesco a venire a capo. Per questo ci faccio battaglia. Magari, col contributo di tutti, riusciamo a capirci di più.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: uovo marino
queste parole devo cercare di tenerle ben a mente...Carlo Riggi ha scritto: ↑lun mag 21, 2018 9:37 amL'autore di una fotografia, a meno che non sia costruita a tavolino, riporta un'emozione, una sensazione, il riflesso legato a uno stimolo percettivo, un dettaglio che si impossessa della sua attenzione. Spesso non sa perché ha realizzato quella foto, Ma sa che essa gli restituisce delle emozioni, ancora non verbalizzabili. Se lo fossero completamente, probabilmente quella foto non l'avrebbe neppure scattata,
ma quale casino........pier maria lorenzi ha scritto: ↑lun mag 21, 2018 7:54 am...Cavoli che casino, scusami Otto pensavo di fare una domanda innocente. Un saluto.
Pier Maria, posso essere solo onorato nel ricevete tuoi commenti, o le rassicuranti parole di Marco e Giuseppe, le domande "legittime" di Nicola e le interessanti analisi di Carlo.
grazie ancora a tutti...
otto.