Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
- Alessandro Saponaro
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Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
Il leggendario Bonneville Speedway (Ohio, USA), ubicato nel contesto surreale del Lago Salato, è impiegato fin dai primi anni 10 del secolo scorso per la realizzazione della maggior parte dei record di velocità assoluta per veicoli terrestri.
In tale sede si svolge da oltre 70 anni un evento assolutamente straordinario: la "Speed Week".
Centinaia di appassionati provenienti da tutto il mondo si ritrovano nella settimana centrale di agosto per battere il record di velocità delle rispettive categorie, da motoleggere anni '60 di 100cc preparate nel garage di casa a bolidi con tecnologiia da F1.
Il tutto connotato da un'atmosfera unica traboccante di passione immensa, spirito di condivisione, rispetto reciproco e ospitalità.
Nella zona tecnica, a cui è dedicato questo primo thread sull'evento e che non si può chiamare né box né paddock perché totalmente priva di infrastrutture, le squadre si accampano disponendo teloni sulla superficie salata e gazebo per proteggersi dal sole.
Solo pochi team più evoluti dispongono di veicoli di supporto tecnico attrezzati, ma anch'essi lavorano sul sale, onnipresente protagonista della kermesse.
Grazie alla straordinaria disponibilità dei partecipanti, aggirandosi liberamente in quest'area del tracciato è possibile togliersi ogni curiosità rispetto agli aspetti tecnici, agonistici e culturali dell'evento.
Non è inconsueto che, dopo essere stati intrattenuti per decine di minuti di conversazione, si sia ringraziati per l'interesse dimostrato e - dopo aver sorbito una birra offerta dal team - talora persino omaggiati di maglietta e cappellino della squadra.
Ma ora bando alle ciance ed eccovi il reportage.
In tale sede si svolge da oltre 70 anni un evento assolutamente straordinario: la "Speed Week".
Centinaia di appassionati provenienti da tutto il mondo si ritrovano nella settimana centrale di agosto per battere il record di velocità delle rispettive categorie, da motoleggere anni '60 di 100cc preparate nel garage di casa a bolidi con tecnologiia da F1.
Il tutto connotato da un'atmosfera unica traboccante di passione immensa, spirito di condivisione, rispetto reciproco e ospitalità.
Nella zona tecnica, a cui è dedicato questo primo thread sull'evento e che non si può chiamare né box né paddock perché totalmente priva di infrastrutture, le squadre si accampano disponendo teloni sulla superficie salata e gazebo per proteggersi dal sole.
Solo pochi team più evoluti dispongono di veicoli di supporto tecnico attrezzati, ma anch'essi lavorano sul sale, onnipresente protagonista della kermesse.
Grazie alla straordinaria disponibilità dei partecipanti, aggirandosi liberamente in quest'area del tracciato è possibile togliersi ogni curiosità rispetto agli aspetti tecnici, agonistici e culturali dell'evento.
Non è inconsueto che, dopo essere stati intrattenuti per decine di minuti di conversazione, si sia ringraziati per l'interesse dimostrato e - dopo aver sorbito una birra offerta dal team - talora persino omaggiati di maglietta e cappellino della squadra.
Ma ora bando alle ciance ed eccovi il reportage.
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- MarcoBiancardi
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Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
Un magnifico reportage, Alessandro, sia come lavoro d’insieme che come foto a sé stanti e io so che il meglio deve ancora venire.
Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
complimenti per le foto, ottimo il trattamento del BN anche per omogeneità di presentazione, sono rimasto colpito da quegli scatti in cui si intravede nello sfondo il paesaggio così inusuale in immagini con macchine e motori, mi sarebbe piaciuto vedere di più di questo lago salato anche con qualche visuale più ampia...
otto.
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- enrico cinti
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Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
Tutte belle, Alessandro.
Mi piace il trattamento omogeneo ma soprattutto mi piace lasciarmi guidare da te nel visitare un mondo che, fino ad oggi, per me esisteva solo nelle mie fantasie.
Mi piace il trattamento omogeneo ma soprattutto mi piace lasciarmi guidare da te nel visitare un mondo che, fino ad oggi, per me esisteva solo nelle mie fantasie.
Ciao
enrico
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- Carlo Riggi
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Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
Credo di aver visto un film con Paul Newman, su queste corse. Le tue foto mi hanno fatto rivivere quelle atmosfere. Lo trovo un reportage assai avvincente, con foto di qualità alta e omogenea. Segnalo quella col meccanico sdraiato per terra, perché mi colpisce particolarmente.
Ciao
Carlo
Carlo
- Alessandro Saponaro
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Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
Grazie a tutti per il passaggio!
Mi fa piacere che abbiate apprezzato l'omogeneità del trattamento perché le foto provengono da supporti completamente diversi (per metà Fuji X-E3 e per l'altra M6 con Cron 50 e Acros 100) e non è stato facile ottenerla.
Quindi, per poter mettere insieme composizioni non troppo confuse, mi sono trovato costretto ad impiegare lunghezze di focali maggiori e diaframmi più aperti rispetto alle mie consuetudini.
Parzialmente diversa la situazione alla partenza, oggetto del prossimo capitolo del reportage, che pubblicherò tra poco, in cui almeno la vista in direzione della pista era quasi completamente sgombra da elementi di disturbo.
A tal punto che la prima sera, quando in pista non c'era più quasi nessuno, non ho potuto resistere alla tentazione di fare quattro lanci abusivi in pista con la Mustang che avevo a noleggio
Naturalmente mi hanno beccato, e mi probabilmente mi sono risparmiato conseguenze piuttosto serie solo perché straniero.
In compenso, ha partecipato come pilota nel 1974 alla guida di una Ferrari.
Il più celebre film sulla Speed Week, piuttosto recente, è "The world's fastest Indian" con Antony Hopkins. Tra l'altro, un bel film tratto da una bella storia vera.
Mi fa piacere che abbiate apprezzato l'omogeneità del trattamento perché le foto provengono da supporti completamente diversi (per metà Fuji X-E3 e per l'altra M6 con Cron 50 e Acros 100) e non è stato facile ottenerla.
La zona dei paddock è molto densa di cose (in particolare, decine di orribili pick-up di ultima generazione) e di persone.
Quindi, per poter mettere insieme composizioni non troppo confuse, mi sono trovato costretto ad impiegare lunghezze di focali maggiori e diaframmi più aperti rispetto alle mie consuetudini.
Parzialmente diversa la situazione alla partenza, oggetto del prossimo capitolo del reportage, che pubblicherò tra poco, in cui almeno la vista in direzione della pista era quasi completamente sgombra da elementi di disturbo.
Confesso che poter assistere ad una corsa di cui ho sentito parlare mio padre da quando ero bambino, per giunta appartenendo ad una famiglia in cui la passione per i motori è endemica e profonda, ha provocato emozioni davvero forti e inattese.enrico cinti ha scritto: ↑sab ago 25, 2018 11:25 pm[...] un mondo che, fino ad oggi, per me esisteva solo nelle mie fantasie.
A tal punto che la prima sera, quando in pista non c'era più quasi nessuno, non ho potuto resistere alla tentazione di fare quattro lanci abusivi in pista con la Mustang che avevo a noleggio
Naturalmente mi hanno beccato, e mi probabilmente mi sono risparmiato conseguenze piuttosto serie solo perché straniero.
Newman, da grande appassionato di motori, ha girato molti film sul tema, ma non me ne risulta uno su questa corsa.Carlo Riggi ha scritto: ↑dom ago 26, 2018 9:24 amCredo di aver visto un film con Paul Newman, su queste corse.
In compenso, ha partecipato come pilota nel 1974 alla guida di una Ferrari.
Il più celebre film sulla Speed Week, piuttosto recente, è "The world's fastest Indian" con Antony Hopkins. Tra l'altro, un bel film tratto da una bella storia vera.
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- Carlo Riggi
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Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
Forse lo confondo con qualche altro attore.Alessandro Saponaro ha scritto: ↑dom ago 26, 2018 2:27 pmNewman, da grande appassionato di motori, ha girato molti film sul tema, ma non me ne risulta uno su questa corsa.
Ciao
Carlo
Carlo
Re: Bonneville Speed Week 2018 (1): zona tecnica
grazie delle precisazioni Alessandro...Alessandro Saponaro ha scritto: ↑dom ago 26, 2018 2:27 pmLa zona dei paddock è molto densa di cose (in particolare, decine di orribili pick-up di ultima generazione) e di persone.
Quindi, per poter mettere insieme composizioni non troppo confuse, mi sono trovato costretto ad impiegare lunghezze di focali maggiori e diaframmi più aperti rispetto alle mie consuetudini.
Parzialmente diversa la situazione alla partenza, oggetto del prossimo capitolo del reportage, che pubblicherò tra poco, in cui almeno la vista in direzione della pista era quasi completamente sgombra da elementi di disturbo.
comprendo benissimo, ma al di là delle tue suddivisoni nelle serie presentate, ti inviterei lo stesso a mostrarci qualche foto con maggior contestualizzazione dell' evento in questo lago salato, magari in maniera separata dalle serie che hai già confezionato...se vuoi, se puoi, naturalmente. Hai stuzzicato la curiosità e mi piacerebbe vedere qualcosa con lo stesso elegante trattamento del BN che hai riservato in quello che stiamo gustando.
otto.